lunedì 9 maggio 2011

PSICOLOGIA del COLORE e sondaggio.




Teoria sul colore secondo Max Lùscher



Max Lùscher, svizzero, psicologo e professore all’università di Basilea, nel 1949 sviluppò il “Test dei colori”, ormai conosciuto in tutto il mondo.

Il test, secondo la psicologia funzionale, può rivelare i tratti della personalità, attraverso l’analisi delle preferenze, delle antipatie o dell’indifferenza nei confronti di certi colori. Il test completo comprende 73 campioni di colori. Esiste però una versione ridotta, con soli 8 colori: 4 base (blu scuro, verde blu, rosso arancio, giallo brillante) e 4 ausiliari (viola, marrone, nero grigio).
Da sempre i colori, secondo Lùscher, hanno esercitato una profonda influenza su di noi, sia a livello conscio che inconscio, che a livello psicologico che fisiologico.
Già all’origine la vita dell’uomo primitivo era regolata da due fattori non direttamente controllabili e collegati sia alla natura che al colore: la notte e il giorno ( ovvero l'oscurità e la luce).
Qui di seguito riporto uno schema esemplificativo, a spiegazione di come la rotazione degli eventi “giorno-notte” potesse influire sull’uomo.


1) La notte = azioni cessate / riposo = quiete e passività (immobilità imposta)

Il giorno = azione = energia / stimolo (attività permesse, ma non imposte)

Colori associati:

Notte = blu scuro (cielo notturno), colore della quiete e della passività.

Giorno = giallo lucente (luce), colore della speranza e dell’attività.

Questi sono colori eteronomi, cioè pongono un controllo sull’uomo e non sono da esso controllabili.


2) L’attività aveva due forme: di conquista / possesso, conservazione di sé

Colori associati:

Rosso = attacco (attivo)

Verde = difesa (passivo)

Colori autonomi, cioè che si regolano da se’, sotto il controllo dell’uomo.

Nell’uomo la visione, la distinzione, l’identificazione, il nome e ogni reazione estetica al colore, sono funzioni regolate dalla corteccia cerebrale. Tutto ciò, però, è anche il risultato dello sviluppo e dell’educazione, più che della risposta istintiva, riflessa e reattiva.
La visione del colore è connessa con il paleo-cervello e con il neo-cervello. (Becker, 1953).
Indipendentemente dalla coscienza, secondo Lùscher, i colori influiscono direttamente sul sistema nervoso e l’effetto di uno specifico colore sul sistema neurovegetativo è uguale per tutti.
In effetti la percezione cromatica è esattamente la stessa per ogni cultura o etnia. Per esempio la percezione sensoriale del rosso, produce in qualsiasi persona un impulso stimolante, con effetto eccitante.
Questa percezione viene però valutata dal singolo individuo in modo assolutamente personale e quindi soggettivo; c’è chi accetta la sensazione eccitante perché stimolante e chi la rifiuta proprio in quanto eccitante.
Quindi, la percezione obiettiva del colore, identica per tutti (definita come struttura di un colore e costante), si accompagna all'attitudine soggettiva (la funzione del colore), che fa rifiutare o preferire un dato colore.
A seconda del proprio stato emotivo, un individuo approva, ignora o rifiuta una data percezione sensoriale e quindi anche un dato colore.
Il colore risulta essere il corrispettivo di quello stato d’animo. Esso diviene, così come la musica, un linguaggio dei sentimenti estremamente differenziato.

La psicologia dei colori descrive il significato psicologico oggettivo dei diversi colori, dandone anche una definizione. (…) Per evitare di incorrere in un’errata comprensione della materia è bene ricordare che spetta alla psicologia dei colori il compito di dare due definizioni tra loro diametralmente opposte, e cioè:
  1. il significato oggettivo della sensazione cromatica
  2. l’atteggiamento personale e soggettivo nei confronti della sensazione cromatica
Che uno trovi simpatico, indifferente oppure antipatico un dato colore, si tratta esclusivamente di valutazioni personali. L’atteggiamento personale indica lo stato d’animo che si ha nei confronti di un dato colore.
(…) Nel percepire un colore se ne sperimenta il significato oggettivo. Ogni colore è quindi un segnale emotivo precisamente determinabile che viene vissuto in maniera inconscia. I segnali cromatici costituiscono pertanto un linguaggio emotivo che viene compreso a livello inconscio. (...) Nel percepire un colore noi anche ne viviamo, inconsciamente per lo più, l'effetto emotivo." (M. Lùscher)1


Qualsiasi sensazione, sia essa di eccitazione (rosso) o di tranquillità (blu), può sempre essere considerata da due punti di vista: piacevole e interessante o spiacevole e poco interessante. Il rosso come piacere è amore, appetito, forza; il rosso come dispiacere è furia, disgusto, sovreccitazione, spossatezza; il blu come piacere è tranquillità, soddisfazione, armonia; il blu come dispiacere è tranquillità paralizzante, noia mortale, quindi insoddisfazione, agitazione, irrequietezza.
I colori suscitano sensazioni specifiche, “...essi sono sentimenti visualizzati”. ( M. Lùscher)

1M. Lùscher, “La diagnostica Lùscher”, Astrolabio, Roma, 1995, pag.12


RISPOSTA al sondaggio

Incomincio col darvi dei significati, in modo da poter entrare nel mondo del BLU.

Blu

Diminuisce la pressione arteriosa e il battito cardiaco. Rilassa la muscolatura.
Rappresenta la tranquillità.
Psicologicamente è la soddisfazione di essere in pace, accompagnata da gratificazione. Il blu scuro, in effetti, produce un sentimento di infinita armonia, di unione e di sicurezza.
Rappresenta i legami che una persona sviluppa attorno a sé, l’unificazione e il senso di appartenenza. E’ la lealtà e la profondità dei sentimenti.
Simbolicamente è l’acqua calma, il temperamento quieto, la femminilità, l’eternità senza tempo e l’armonia nel suo fluire. (Come tale è il colore della tradizione e dell’unione. L’azzurro è il simbolo della fede).
La percezione sensoriale che richiama è la quiete, la dolcezza.
Organi collegati: la pelle (eczema e acne possono essere associate con disturbi che sottintendono tenerezza, amore, intimo affetto, la famiglia, il matrimonio).
Il contenuto emotivo è la tenerezza.
In termini temporali è il passato.
E’ un colore concentrico, collegato alla forma della palla tonda.
E’ eternità, tradizione, fiducia, amore, dedizione.
Sarebbe un errore etichettare l’azzurro come “freddo”, almeno finchè non è verdastro; esso è quiete, non freddezza, così come una persona tranquilla non necessariamente dev’essere fredda e distaccata.
Nei toni chiari e sfumati allarga gli spazi e rilassa. Nei toni scuri e saturi è introspettivo e appesantisce i volumi. Il blu elettrico fa percepire più acuti i dolori fisici. Colori (onde elettromagnetiche ad alta frequenza) attorno al blu attivano il sistema parasimpatico. 













Come vedete, le risposte al sondaggio con maggiore percentuale trovano riscontro nei significati , derivanti da attivazioni neuro fisiologiche delle frequenze colore sul nostro organismo e da simbolismi, propri del colore blu. Il fatto comunque di preferire o no un colore in un preciso momento della nostra vita, dipende da vari fattori. Dalla propria storia ed esperienza personale, culturale. Da come psicologicamente ed emotivamente ci sentiamo. Il blu che ha ricevuto come risposta fresco e pungente, per esempio, potrebbe semplicemente derivare dal vissuto personale professionale o artistico della persona che lo ha scelto, oppure da contenuti emotivi. Magari in questo preciso momento le relazioni emotive vengono percepite come  fresche o pungenti. A volte...meglio chiedersi cosa ci punge, pur essendo meravigliosamente rinfrescante come l'acqua blu...











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