Spazi da colorare - Il colore come forma di
intervento sociale
IL CORSO
Anche
quest’anno, grazie al direttore Marco Porini, ho avuto la
possibilità di collaborare con S.E.FOR.S VCO, mettendo a
disposizione la mia esperienza di color designer all’interno di un
corso finanziato sul bando PNRR GOL della Regione Piemonte dedicato
ai disoccupati.
Il corso è
stato frequentato da otto ragazzi: tre italiani, tre stranieri
risedenti nei CAS e due stranieri. Dei cinque ragazzi stranieri
provenienti principalmente da Pakistan, Bangladesh e India, quattro
avevano difficoltà nella comunicazione in italiano per cui è stato
affiancato al docente principale un docente di italiano per
stranieri, per permettere loro di acquisire conoscenza della lingua.
Devo sottolineare la grande professionalità e gentilezza dei due
docenti C. Agosta e C.
Scatamacchia, qualità
che in un team di lavoro sono per me fondamentali.
Il corso è durato 96 ore, i contenuti
principali del corso sono stati:
Sicurezza
nel cantiere edile come previsto dal DLGS 81/08
Tinteggiatura
Cenni
di realizzazioni di pareti in cartongesso
Cenni
di realizzazione di cappotto termico e rasatura
Tutti i
corsisti hanno portato a termine il percorso. Su otto partecipanti in
sei hanno ricevuto almeno un’offerta di lavoro durante il corso. In
due hanno sottoscritto un contratto a tempo determinato in edilizia e
in due sono in attesa di attivare un tirocinio.
LA MIA
PARTECIPAZIONE
Per la
parte relativa alla tinteggiatura è stato deciso di intervenire su
pareti e soffitti dei nuovi uffici, in fase di ristrutturazione. A
questo punto sono subentrata io con l’ideazione di un progetto
cromatico percettivo.
Ho tenuto
inizialmente un breve seminario ai corsisti, per introdurre il tema
COLORE e far capire quanto sia importante inserire un progetto
cromatico in uno spazio pubblico. Alla fine del seminario ho esposto
l’idea progettuale che loro avrebbero poi dovuto realizzare. I
ragazzi hanno seguito con interesse, malgrado le difficoltà della
lingua.
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Immagini del seminario
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Successivamente
insieme al docente C. Agosta, applicatore, siamo andati in cantiere a
abbiamo cominciato a ragionare sul luogo e sugli obiettivi principali
del progetto, dando soprattutto importanza all’aspetto allogativo.
I ragazzi
con la supervisione del docente incaricato, hanno poi effettuato il
lavoro.
IL PROGETTO
Lo spazio
degli uffici da ristrutturare, è inserito all’interno del Tecno
Parco di Verbania,
progettato dall’arch. Aldo Rossi nel 1997. L’identità del luogo
è un fattore importante di cui tener conto e, nel caso specifico, A.
Rossi ha lasciato un segno cromatico evidente nei serramenti gialli,
che caratterizzano con evidente salienza tutto l’edificio. Facendo
una ricerca ho trovato il riferimento al giallo utilizzato da A.
Rossi, che è risultato essere un RAL 1028 (detto giallo
melone). Ho comunque mappato con
Colorpin 2 i serramenti esistenti trovando la corrispondenza con il
Sistema NCS nella notazione NCS S 1080-Y20R.
Per la
palette cromatica finale ho quindi scelto colori in equilibrio con i
serramenti gialli. Anche il pavimento nuovo, mappato, è risultato
contenere del giallo. Nei servizi verranno utilizzati rivestimenti e
sanitari bianchi.
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https://issuu.com/alessandroatzori7/docs/casabella
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La fase
metaprogettuale si è basata sull’analisi della fruizione degli
spazi e sui bisogni psicofisiologici dei precettori. Vi sono
principalmente due gruppi di percezione che utilizzeranno questi
spazi: uno stanziale formato da operatori e uno
temporaneo/transitorio, dato dalle persone che verranno negli uffici
per colloqui.
Le aree di
lavoro sono due: una sala accoglienza, con sedute di attesa e
strumentazione per comunicazioni e un ufficio per i colloqui, con
scrivania dell’operatore, sedute e armadiature.
Gli spazi
sono contenuti, di piccole dimensioni, percepiti come cubici. Oltre
alle sale descritte, vi sono i servizi.
Per il
concept di progetto ho scelto di partire dai colori naturali,
presenti nel contesto esterno dove sono evidenti le montagne e il
verde della vegetazione. Una palette più biologica, naturale, con
colori desaturati, è adatta in ambienti che devono essere
accoglienti e rassicuranti. I bisogni ai quali rispondere, in
effetti, sono proprio collegati al sentirsi rassicurati entrando per
la prima volta in un luogo dove dover affrontare un colloquio
conoscitivo, sentirsi accolti nella sala d’attesa, poter lavorare
con serenità nel proprio ufficio. La natura, coi sui gradienti
diversi, le sue sfumature, le sue scenografie, aiuta a farci sentire
rilassati; anche uno spazio – se ben progettato – può suggerire
cura e serietà, può dare l’impressione immediata della
professionalità di chi vi opera o può divenire, al contrario,
respingente.
La palette
è stata costruita con un piano di tinta blu verde (due nuances), un
piano di tinta verde giallo (due nuances), un giallo e un bluastro. I colori sono stati estrapolati dal Sistema NCS ed è stato spiegato ai corsisti quanto sia significativo, basilare, usare un linguaggio universale per indicare i vari colori e che non si dovrebbero utilizzare catalogazioni non adatte alla tinteggiatura (i codici RAL per esempio, in genere validi per i ferri, non lo sono per le pitture).
Ho
preferito utilizzare un fondo unico per pareti e soffitto, viste le
dimensioni dei locali, operando poi con campiture cromatiche
aggiunte, in modalità figura/sfondo, utilizzate a retro di arredi,
per mettere in coerenza percettiva fruizioni e fondali e
dare dinamismo alla struttura che avrebbe potuto essere letta come
una scatola, priva di informazioni.
Per evidenziare i passaggi ho inserito dei portali gialli
(riprendendo il concetto dei serramenti esistenti). Ho
valutato inoltre i
vari punti di vista: entrando cosa vedo? Da una stanza all’altra
cosa noto? I due ambienti principali
sono destinati a attività
differenti, per cui il colore varia, come a voler
sottolineare nell’entrare e uscire da un luogo all’altro, la
mutazione della situazione in cui ci si trova, mantenendo però
l’aspetto rassicurante e accogliente.
IL COLORE
SOCIALE
Il colore
non è solo uno strumento progettuale, un esplicito sistema di
comunicazione, un veicolo di informazioni e/o funzioni. Può
diventare a tutti gli effetti, una forma di intervento con
significati culturali, educativi; una sorta di facilitatore di
processi di trasformazione sociale. Lo scopo primario del corso è
stato quello di dare una professionalità a persone disoccupate, per
inserirle nel mondo del lavoro e certo la parte applicativa era
basilare. Credo però che fornire delle indicazioni sul metodo e
sulle fasi che costituiscono un progetto cromatico percettivo, sia rilevante. I corsisti hanno potuto relazionarsi con una figura
professionale, in cantiere, approcciandosi al mondo del lavoro anche
da questo punto di vista. Hanno inoltre potuto seguire dall’inizio
alla fine il progetto, constatando che il colore non è un elemento
puramente decorativo da inserire all’ultimo momento, ma un
complesso sistema utile a rendere leggibile e confortevole l’ambiente
abitato. Lavorare in gruppo con il colore, avendo come obiettivo un
comune progetto da realizzare, confrontandosi con le varie tematiche
connesse – interazione tra colore e materia, tra colore e luce,
giustapposizione
di colori
diversi,
strumenti da utilizzare etc. - aiuta inoltre a creare ponti, integrazioni, osservazioni
e a sviluppare riflessioni,
valutando il proprio lavoro in maniera interdisciplinare.




Ringrazio l’arch. M. Porini, Deborah e Virginia sempre presenti e gentili, C. Agosta ormai
più amico che collega e C. Scatamacchia che mi ha incantato con la sua cortesia.
Ovviamente tutti i ragazzi del corso, che hanno fatto un ottimo lavoro!
S.E.FOR.S.VCO
Sistema
Edile Formazione e Sicurezza
del
Verbano Cusio Ossola
Via
dell'Informatica, 26
28924
Verbania Fondotoce (VB)
www.seforsvco.it