giovedì 27 luglio 2023

PROGETTO CROMATICO PER UFFICI – S.E.FOR.S. VCO

 

Spazi da colorare - Il colore come forma di intervento sociale

 


IL CORSO

Anche quest’anno, grazie al direttore Marco Porini, ho avuto la possibilità di collaborare con S.E.FOR.S VCO, mettendo a disposizione la mia esperienza di color designer all’interno di un corso finanziato sul bando PNRR GOL della Regione Piemonte dedicato ai disoccupati.

Il corso è stato frequentato da otto ragazzi: tre italiani, tre stranieri risedenti nei CAS e due stranieri. Dei cinque ragazzi stranieri provenienti principalmente da Pakistan, Bangladesh e India, quattro avevano difficoltà nella comunicazione in italiano per cui è stato affiancato al docente principale un docente di italiano per stranieri, per permettere loro di acquisire conoscenza della lingua. Devo sottolineare la grande professionalità e gentilezza dei due docenti C. Agosta e C. Scatamacchia, qualità che in un team di lavoro sono per me fondamentali.

 

Il corso è durato 96 ore, i contenuti principali del corso sono stati:

  • Sicurezza nel cantiere edile come previsto dal DLGS 81/08

  • Tinteggiatura

  • Cenni di realizzazioni di pareti in cartongesso

  • Cenni di realizzazione di cappotto termico e rasatura

Tutti i corsisti hanno portato a termine il percorso. Su otto partecipanti in sei hanno ricevuto almeno un’offerta di lavoro durante il corso. In due hanno sottoscritto un contratto a tempo determinato in edilizia e in due sono in attesa di attivare un tirocinio.

 

LA MIA PARTECIPAZIONE

Per la parte relativa alla tinteggiatura è stato deciso di intervenire su pareti e soffitti dei nuovi uffici, in fase di ristrutturazione. A questo punto sono subentrata io con l’ideazione di un progetto cromatico percettivo.

Ho tenuto inizialmente un breve seminario ai corsisti, per introdurre il tema COLORE e far capire quanto sia importante inserire un progetto cromatico in uno spazio pubblico. Alla fine del seminario ho esposto l’idea progettuale che loro avrebbero poi dovuto realizzare. I ragazzi hanno seguito con interesse, malgrado le difficoltà della lingua. 

 


Immagini del seminario


Successivamente insieme al docente C. Agosta, applicatore, siamo andati in cantiere a abbiamo cominciato a ragionare sul luogo e sugli obiettivi principali del progetto, dando soprattutto importanza all’aspetto allogativo.

I ragazzi con la supervisione del docente incaricato, hanno poi effettuato il lavoro.

 

IL PROGETTO

Lo spazio degli uffici da ristrutturare, è inserito all’interno del Tecno Parco di Verbania, progettato dall’arch. Aldo Rossi nel 1997. L’identità del luogo è un fattore importante di cui tener conto e, nel caso specifico, A. Rossi ha lasciato un segno cromatico evidente nei serramenti gialli, che caratterizzano con evidente salienza tutto l’edificio. Facendo una ricerca ho trovato il riferimento al giallo utilizzato da A. Rossi, che è risultato essere un RAL 1028 (detto giallo melone). Ho comunque mappato con Colorpin 2 i serramenti esistenti trovando la corrispondenza con il Sistema NCS nella notazione NCS S 1080-Y20R.

Per la palette cromatica finale ho quindi scelto colori in equilibrio con i serramenti gialli. Anche il pavimento nuovo, mappato, è risultato contenere del giallo. Nei servizi verranno utilizzati rivestimenti e sanitari bianchi.

https://issuu.com/alessandroatzori7/docs/casabella

 


La fase metaprogettuale si è basata sull’analisi della fruizione degli spazi e sui bisogni psicofisiologici dei precettori. Vi sono principalmente due gruppi di percezione che utilizzeranno questi spazi: uno stanziale formato da operatori e uno temporaneo/transitorio, dato dalle persone che verranno negli uffici per colloqui.

Le aree di lavoro sono due: una sala accoglienza, con sedute di attesa e strumentazione per comunicazioni e un ufficio per i colloqui, con scrivania dell’operatore, sedute e armadiature.

Gli spazi sono contenuti, di piccole dimensioni, percepiti come cubici. Oltre alle sale descritte, vi sono i servizi. 

 


 


Per il concept di progetto ho scelto di partire dai colori naturali, presenti nel contesto esterno dove sono evidenti le montagne e il verde della vegetazione. Una palette più biologica, naturale, con colori desaturati, è adatta in ambienti che devono essere accoglienti e rassicuranti. I bisogni ai quali rispondere, in effetti, sono proprio collegati al sentirsi rassicurati entrando per la prima volta in un luogo dove dover affrontare un colloquio conoscitivo, sentirsi accolti nella sala d’attesa, poter lavorare con serenità nel proprio ufficio. La natura, coi sui gradienti diversi, le sue sfumature, le sue scenografie, aiuta a farci sentire rilassati; anche uno spazio – se ben progettato – può suggerire cura e serietà, può dare l’impressione immediata della professionalità di chi vi opera o può divenire, al contrario, respingente.

La palette è stata costruita con un piano di tinta blu verde (due nuances), un piano di tinta verde giallo (due nuances), un giallo e un bluastro. I colori sono stati estrapolati dal Sistema NCS ed è stato spiegato ai corsisti quanto sia significativo, basilare, usare un linguaggio universale per indicare i vari colori e che non si dovrebbero utilizzare catalogazioni non adatte alla tinteggiatura (i codici RAL per esempio, in genere validi per i ferri, non lo sono per le pitture).


Ho preferito utilizzare un fondo unico per pareti e soffitto, viste le dimensioni dei locali, operando poi con campiture cromatiche aggiunte, in modalità figura/sfondo, utilizzate a retro di arredi, per mettere in coerenza percettiva fruizioni e fondali
e dare dinamismo alla struttura che avrebbe potuto essere letta come una scatola, priva di informazioni. Per evidenziare i passaggi ho inserito dei portali gialli (riprendendo il concetto dei serramenti esistenti). Ho valutato inoltre i vari punti di vista: entrando cosa vedo? Da una stanza all’altra cosa noto? I due ambienti principali sono destinati a attività differenti, per cui il colore varia, come a voler sottolineare nell’entrare e uscire da un luogo all’altro, la mutazione della situazione in cui ci si trova, mantenendo però l’aspetto rassicurante e accogliente.


IL COLORE SOCIALE

Il colore non è solo uno strumento progettuale, un esplicito sistema di comunicazione, un veicolo di informazioni e/o funzioni. Può diventare a tutti gli effetti, una forma di intervento con significati culturali, educativi; una sorta di facilitatore di processi di trasformazione sociale. Lo scopo primario del corso è stato quello di dare una professionalità a persone disoccupate, per inserirle nel mondo del lavoro e certo la parte applicativa era basilare. Credo però che fornire delle indicazioni sul metodo e sulle fasi che costituiscono un progetto cromatico percettivo, sia rilevante. I corsisti hanno potuto relazionarsi con una figura professionale, in cantiere, approcciandosi al mondo del lavoro anche da questo punto di vista. Hanno inoltre potuto seguire dall’inizio alla fine il progetto, constatando che il colore non è un elemento puramente decorativo da inserire all’ultimo momento, ma un complesso sistema utile a rendere leggibile e confortevole l’ambiente abitato. Lavorare in gruppo con il colore, avendo come obiettivo un comune progetto da realizzare, confrontandosi con le varie tematiche connesse – interazione tra colore e materia, tra colore e luce, giustapposizione di colori diversi, strumenti da utilizzare etc. - aiuta inoltre a creare ponti, integrazioni, osservazioni e a sviluppare riflessioni, valutando il proprio lavoro in maniera interdisciplinare.






Ringrazio l’arch. M. Porini, Deborah e Virginia sempre presenti e gentili, C. Agosta ormai 
più amico che collega e C. Scatamacchia che mi ha incantato con la sua cortesia.  
Ovviamente tutti i ragazzi del corso, che hanno fatto un ottimo lavoro!

 

S.E.FOR.S.VCO

Sistema Edile Formazione e Sicurezza

del Verbano Cusio Ossola

Via dell'Informatica, 26

28924 Verbania Fondotoce (VB)

www.seforsvco.it

 

 

sabato 10 giugno 2023

Dalle suggestioni letterarie alla palette colore


 

Mi sento particolarmente bene quando – durante un corso colore – si sviluppano interazioni 
e comunicazioni così positive tra le persone, che portano il gruppo a lavorare con spontaneità,
cura, disponibilità, assenza di giudizi e grande rispetto. 
Questa nuova esperienza è stata davvero ricca di emozioni e riflessioni e non posso fare altro
che ringraziare tutti i partecipanti, che hanno arricchito - con le loro storie, 
la loro soggettività - il lavoro della giornata. Un grande abbraccio con affetto.
 
 
 
Per le esercitazioni ho deciso di far utilizzare solo carte colorate, da tagliare, organizzare,
giustapporre. Dopo aver deciso le varie palette, ognuno ha poi incollato i campioni
su fogli e/o quaderni. 
 

 

Per fare confronti sui parametri del colore, tinta, chiarezza e cromaticità, 
abbiamo utilizzato il Sistema NCS. 
 
Abbiamo iniziato facendo delle considerazioni sul colore, come elemento illusorio e soggetto
alle influenze del contesto. Su cartoncini con diverse tinte e luminosità usati come fondi, 
sono stati di volta in volta, collocati dei campioni NCS uguali tra loro, per verificare la 
percezione diversa, l’effetto del contrasto simultaneo e di figura/sfondo. 
Si è valutata l’illuminazione e l’uso di materie diverse che determinano una differente lettura
del colore. Su queste basi abbiamo sperimentato e riflettuto sulla percezione del colore in
contesti variabili. 
 

Esempi   


Siamo quindi entrati nel vivo del corso, cioè nella lettura di suggestioni tratte dal testo di 
Laura Imai Messina, “Le vite nascoste dei colori”, cercando di costruire un ponte tra
letteratura e progetto colore. 
Il libro è un magico scrigno colmo di riferimenti cromatici e poetici.
 
La prima citazione è stata lo spunto per far fare un esercizio uguale per tutti, in tal modo
abbiamo potuto constatare come per ognuno di noi valori e significati legati al colore possano
mutare, partendo dallo stesso assunto. 
 

Esempi

 

 
 
 
 
 
 
 
 
Ogni altra suggestione estrapolata dal testo, invece, è stata scelta dal singolo corsista.  
Il risultato sono state delle palette estremamente interessanti, che abbiamo analizzato e
confrontato col Sistema NCS per capire se erano necessarie o possibili delle correzioni, al fine
di renderle ordinate da un punto di vista percettivo.  
Senza dubbio tali palette cromatiche potrebbero essere utilizzate nel design di spazi
o di prodotti. Ciò che le rende uniche, però, è la soggettività delle persone che le hanno create.
Attraverso le storie personali e le emozioni del momento, i corsisti hanno sviluppato un 
percorso meta progettuale di grande profondità e spessore.

 


 
L'amico che ci accolto all'inizio della giornata


Un particolare ringraziamento a S.E.For.S. VCO, Gravellona Toce, che ci ha ospitati
 A Marco, Virginia e Debora per la gentilezza di sempre
A tutti i miei corsisti, senza i quali io, non sarei nulla...











 

giovedì 6 aprile 2023

COLLEZIONE "MAT-TONI su MAT-TONI"

 

COLLEZIONE "MAT-TONI su MAT-TONI"



Nasce una nuova collezione, all'interno della mia linea Magie di Lago. Questa volta mi sono dedicata alla raccolta dei mattoni.

Diciamocelo, cos’è un mattone? Un prodotto usato fin nell'antichità nelle costruzioni e nell'edilizia.

Si costruisce ovunque e nel tempo alcuni detriti di cantiere si sono depositati nel lago. Per lo più scarti di mattoni o piccoli pezzi di piastrelle rotte.

Ho iniziato a raccogliere questi residui, con l'idea che in fondo, così piccoli e rozzi, hanno un fascino. A vederli, non ricordano più la loro vera natura, lo scopo per i quali sono stati prodotti. Sembrano far parte ormai della stessa spiaggia, come i sassi che li nascondono e li superano di numero. Il color mattone, poi, è rimasta una leggenda. Sono marroni, scuri, chiari, più o meno desaturati, senza un riferimento cromatico definito. Però a toccarli sporcano sempre e lasciano segni sulle mani. Vanno dunque puliti e trattati. Bisogna prendersene cura.

Mi piace l'idea di renderli di nuovo oggetti, di nuovo artefatti, di farli entrare nelle case – fatte di mattoni - ancora una volta. Far raccontare loro un'altra storia.

Si, mi piace poter raccontare storie, ma il mio desiderio è dare alle persone una magia, un sogno, un momento di evasione, anche - perché no? - un ritorno all'infanzia del gioco, della semplicità. Vorrei che la meraviglia che io vedo nell'unire colore, forma, materia, diventasse la meraviglia degli altri, e si estendesse nell'espressione dell'altrui personalità.

Perciò ho realizzato degli oggetti colorati, raggruppati in famiglie secondo le sfumature utilizzate, che possono essere appoggiati su qualsiasi arredo o superficie del proprio spazio abitativo, esposti per essere solo guardati e toccati, o utilizzati per creare delle composizioni personalizzate. Scegliendo le nuances preferite, accostabili magari con il clima cromatico della casa, i mat-toni diventeranno parte del proprio vissuto.

Dei MAT-TONI si deve fare esperienza. Sono oggetti senza tempo, vivi nello spazio e nel gesto di chi li accoglie.


Parola chiave: INTERAZIONE

 


ATTRATTA DALLE SFUMATURE

La mano sfiora le foglie della salvia. Più le osservo, più noto la variazione di verdi che vanno dal verde grigiastro al verde più saturo, cambiando anche tinta, poiché ci sono verdi bluastri e verdi giallastri. La natura mi affascina sempre, nella sua perfetta composizione cromatica, nel suo esibire coraggiosamente il colore. Con scopi ben precisi, si sa. Appena cambia l’illuminazione, col sole che si nasconde dietro a una nuvola, la percezione dei verdi si modifica e la salvia acquisisce nuovi aspetti. Si, il cervello mi dice che il colore è lo stesso, ma mi diverte credere che sia passata una mano magica a scurire le foglie dipingendole con un’ombra di cenere. Mi perdo nell’attimo, come quando mi capita di guardare riflessi e rifrazioni di luci attraverso vetri colorati. Un’azione, questa, che mi ricorda il caleidoscopio che mia madre mi comprava alle bancarelle di paese quando ero piccola. L’esperienza del gioco con il caleidoscopio, al quale rimanevo incollata per un tempo indeterminato, era una vera magia per me. Tuttora ne posseggo ancora uno in studio, sulla libreria. Ogni tanto ci guardo dentro e torno all’infanzia. Ritrovo antichi colori. Mi sento Alice nel Paese delle Meraviglie, la mia favola preferita.

Dalla natura all’oggetto è presto fatto.


Parola chiave: COLORE



Tutti i mattoni sono colorati, con sfumature che ricordano scenari naturali, per non allontanarmi dal contesto in cui li ho raccolti e per dare importanza all'aspetto biologico, essenziale, sostenibile che sostiene tutto il progetto. La spiaggia mi ha donato una ricchezza, non ho dovuto produrre nulla di nuovo, non ho sprecato energia o materiali, ho soltanto preso ciò che già c'era nella sabbia. Le palette cromatiche le ho realizzate attingendo da immagini reali della natura: fiori, acqua, terra, cortecce, foglie...Vorrei che questi colori diventassero ispirazione anche per chi un domani li osserverà, nel proprio spazio abitato.

Affinché il percorso non sia casuale, ma pensato, ho scelto e estrapolato i colori dal Sistema NCS - Natural Colour System®© - per dare delle notazioni universali e rendere comunicabile, gestibile, condivisibile il progetto.



MAT-TONI... toni e tonalità, sfumature, colori, tinte.

MAT-TONI su MAT-TONI...uno dopo l’altro, mattone dopo mattone, si crea un’altra magia. Nell’azione di muovere, sistemare, collocare i mattoni colorati, nello spazio scelto, ognuno costruisce un proprio mondo fantastico, una suggestione, un’emozione. La sua storia.

TUTTI I PEZZI SONO UNICI, IMPOSSIBILI DA REPLICARE


 

Milioni di anni fa il nostro sistema visuo percettivo
si è adattato e quindi evoluto in ambienti naturali,
ricchi di cangianze, sfumature di colore, gradienti,
contrasti; l’esposizione era quella della luce diurna,
che proveniva dall’alto.
L'essere umano ha imparato ad "abitare" spazi, secondo
stimoli provenienti dall'ambiente naturale temperato
al quale si è adeguato. La complessità visiva
e il mutamento sono perciò biologicamente adatti
all'uomo. Da sempre abbiamo imparato a valutare
ed interpretare le scene visive, anche attraverso i suggerimenti
forniti dal colore, che interpretiamo sia in
modalità istintuale biologica - condivisa da animali
evegetali -che in modalità cognitiva culturale–prettament eumana
- secondo una complessa struttura percettiva.
L’osservazione della natura, a cui apparteniamo e che
riteniamo fonte di benessere, ci permette di estrapolare principi
validi per delineare un approccio a qualsiasi
progetto cromatico, che potrà così rispondere
ai nostri bisogni psicofisiologici.



Una parte basilare nella fase metaprogettuale della
ricerca dei colori naturali, è la mappatura della materia.
L’analisi specifica e accurata d ielementi naturali, come
pietre, cortecce, legni, foglie, fiori e altro, effettuata
con colorimetro (Colorpin 2 di NCS) per ricavare il colore
intrinseco, rivela la presenz aquantitativa e qualitativa di
contrasti e sfumature presenti nello scenario
naturale. Lo scopo della costruzione di un database
di colori mappati è proprio quello di studiare
gli abbinamenti ordinatidi colori che la natura offre,
con le loro differenze di tinta, chiarezza e cromaticità