sabato 4 gennaio 2014

Auguri colorati


Ridefinisce lo spazio, qualunque spazio, sia esso molto piccolo o esteso, donandogli identità e caratterizzazioni, il colore... Così illusorio (Josef Albers che direbbe?) eppure reale, è un fenomeno complesso da spiegare, ma altrettanto evidente; quasi si dà per scontato che ci sia, che faccia parte della vita, negarlo sembrerebbe voler negare l'esistenza stessa. C'è chi, del resto, non lo percepisce e noi – gli altri – quelli che invece ne assaporano l'essenza, ci sentiamo tristi per questa impossibilità, questa negazione, perché non sappiamo comprendere una visione sfumata di grigi. Giacomo avrebbe sostenuto che il grigio spesso ci mette tristezza e avrebbe preferito parlare di rossi autunnali e arancioni solari.
Che lo si chiami “sensazione cerebrale” o meno, che lo si esamini e analizzi secondo varie teorie o filosofie, che lo si studi attraverso la lente di numerose discipline, rimane il fatto che ci affascina tutti, in modi differenti forse, però con uguale intensità.
I luoghi li conosciamo anche per via dei colori che li distinguono, che ce li rendono ospitali e leggibili, che ci aiutano a memorizzare segnali e segni.
Non è però sufficiente un colore, ce ne vogliono diversi in un contesto per suggerire azioni e reazioni, per dare informazioni, per far si che lo scenario sia riconoscibile e stimolante percettivamente. Non è sufficiente in sé, il colore, che spontaneamente uniamo a materie, forme, schemi, luci...
E' sufficiente comunque dire la parola “colore” per SPALANCARE LE PORTE sulla curiosità, sul desiderio d indagare e approfondire, sull'emozione, sul senso di vertigine che provoca l'ignoto. Il colore è un mondo infinito dentro il quale, una volta entrati, non si riesce più ad uscire.
Ho letto testi, ascoltato conferenze e seminari, seguito corsi, parlato con esperti, considerato vari punti di vista e mi accorgo di non sapere molto, in fondo, sull'argomento. Più studio e metto in pratica e più mi rendo conto di dover studiare e provare. Da una verifica nascono mille dubbi. Da una ricerca altri mille dubbi. Mi continuo a mettere in discussione perché il colore mi fa questo effetto, mi pone in forse, come a dirmi: “ Vai avanti c'è ancora da scoprire!”. Ed io proseguo, facendomi tante domande alle quali non sempre so poi rispondere e che però mi sono utili per definire azioni, rivedere posizioni, rivalutare metodi. Non esiste, dopo tutto, un unico metodo progettuale per operare con il colore. Esistono metodi. Ognuno scelga il proprio, ma con coscienza, consapevolezza, scientificità. Mettendosi alla prova, collaborando e confrontandosi con altri professionisti. E senza credere di essere arrivati...
Il colore porta lontano. NON FERMIAMOCI SULLA SOGLIA.
Auguri, quindi, di un Nuovo Anno pieno di colore, magia ed entusiasmo.