colour vitae
Colore/Equilibrio Psicofisico
venerdì 17 marzo 2023
domenica 11 dicembre 2022
Studio dentistico BA Buraglio Antonioli, Arona (NO) - 2021/22
Studio dentistico BA Buraglio Antonioli, Arona (NO) - 2021/22 Progetto: Cristina Polli architetto - color designer
Lo spazio di progetto è uno studio dentistico, dove la riqualificazione percettiva voluta dalla
committenza, si muove tra il gusto per il design e la volontà di rispondere a precisi bisogni.
Il colore diviene pertanto strumento di comunicazione e veicolo di significati, funzioni,
informazioni.

Studio C
L’obiettivo primario è di suscitare nei pazienti, visitatori e operatori, la sensazione di cura,
accoglienza e sicurezza, di destare un sentimento piacevole, positivo, di armonia e affidabilità.

Studio amministrativo
Nel caso specifico anche una sorta di leggerezza, data da elementi quasi ludici, come le scritte
sulle pareti dell’ufficio amministrativo, i dettagli colorati degli appendiabiti, o lo scenario a bolle
retrostante i divani, inserito in coerenza percettiva in una schermatura di fondo.

Sala d'attesa

Sala d'attesa

Ingresso

Appendiabiti
Lo stimolo colore dato dalle schermature cromatiche in sala d’attesa e soprattutto nelle quattro
sale operative, viene utilizzato come punto di attrazione dell’attenzione, al fine di distrarre il
paziente, per portarlo a concentrarsi su paesaggi immaginativi e non sul proprio stato che
spesso è legato ad ansia e preoccupazione.

Studio C

Studio D

Studio A
Nello studio dedicato ai bambini, per esempio, la configurazione sui toni dei blu, collocata di
fronte alle sedute, ricorda un paesaggio senza entrare però nel particolare, lasciando a ogni
osservatore la possibilità di vedervi ciò che preferisce, per stimolare curiosità e sensazioni
positive. Ogni sala operativa è caratterizzata da una specifica palette colore, per rafforzarne
l’identità.

Studio B
La scritta sulla parete curva, oltre a evocare un messaggio, è un segno grafico leggibile e
identificabile, utile per guidare i pazienti nel percorso verso la sala d’attesa e l’uscita.
La palette cromatica è stata progettata secondo i parametri psicometrici del colore, attraverso
l’utilizzo del Sistema NCS e rispettando i colori presenti nello stato dell’arte del luogo, come il
rosso delle porte che è stato pensato, per tutti i riquadri inseriti sulle pareti, come punto di
riferimento e continuità tra i vari ambienti.
Ringrazio la dott.ssa C. Buraglio e M. Antonioli per il bellissimo lavoro di squadra, la cortesia e
l’entusiasmo. Le aziende e imprese che hanno lavorato.
Tutto lo staff dello Studio, per la grande professionalità e umanità. PROGETTO CROMATICO - NOTAZIONI NCS colori utilizzati NCS S 0500-N NCS S 2005-Y10R NCS S 2060-Y20R NCS S 2050-Y10R NCS S 3050-G60Y NCS S 2040-G60Y NCS S 0520-R90B NCS S 0540-R90B NCS S 1050-R90B NCS S 2060-R90B NCS S 3560-R90B
martedì 8 novembre 2022
martedì 20 settembre 2022
DALLA LETTERATURA ALLO STRUMENTO PROGETTUALE
Workshop – arch. Crsitina Polli color designer
La scrittrice Laura Imai Messina ha scritto un testo – Le vite nascoste dei colori, Einaudi, TO, 2021 – che ci permette di entrare nell’anima dei colori.
Durante questo workshop sperimentale verranno estrapolati alcuni colori dal testo e confrontati col Sistema NCS, al fine di individuare delle nuances e ideare delle palette cromatiche che tengano conto delle atmosfere del racconto.
Tali palette potrebbero poi essere utilizzate come suggestioni per ambientazioni.
Non è necessario aver letto il testo prima di effettuare il workshop, lo esamineremo insieme.
Numero minimo di partecipanti: 10
Sede: S.E.For.S. VCO – Via dell’Informatica 26, Gravellona Toce, VB
Data: 28 ottobre 2022
Il corso è indirizzato a professionisti e/o interessati
La giornata prevede 6 ore complessive dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00
Costo: € 35,00 (più 4% Inarcassa per fattura)
Portare materiale per scrivere, progettare (cartaceo o computer)
SI RICHIEDONO ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 20 OTTOBRE
Fare riferimento a: Cristina Polli – cris.polli@tiscali.it
lunedì 6 giugno 2022
FUORI SALONE 2022 - si parla di COLORE
LA POTENZA DEL COLORE...
Riassumo qui la traccia del mio intervento che si terrà oggi alla libreria Hoepli, a Milano e che avrà come tema la "Potenza del colore" come elemento di rottura e come elemento di rigenerazione.
1) ASSENZA DI COLORE COME MONOTONIA - COLORE COME “DISORDINE”/DISTACCO/RIVOLUZIONE
Colore del silenzio, di uno stato d’animo. Della zona di «comfort», come nel mondo dei grigi di Pleasantville (film di Gary Ross, 1998).
Qui si vive in un ambiente sicuro, limitato e prevedibile. Non ci sono sorprese. Ma quando Jennifer seduce Skip, capitano della squadra di basket, succede qualcosa: a skip appare una rosa …rossa! Man mano subentrano le emozioni, i desideri, le passioni, il villaggio si tinge di colori e anche le persone diventano colorate. Inizialmente si crea una sorta di razzismo. Poi tutto, alla fine, diviene colorato.
Schindler’s List – Steven Spielberg – 1993 – Il colore saliente che suscita emozione, che dev’essere memorizzato. Il rosso sangue, forza e violenza.
Flatlandia – in una società monotona, piatta, regolare, compare il colore ( ...gli antichi giorni della Rivoluzione del Colore, dove vivere era allora una delizia di per sé, perché vivere voleva dire vedere…). Esso erompe, scatena reazioni, cambia, rivoluziona, ma alla fine viene messo al bando, proibito, perché democratico, distruttore di una società crudele e gerarchica. “Con l’adozione universale del Colore, ogni distinzione sarebbe cessata…” - Come dice David Batchelor in CROMOFOBIA, qui. “La normalità è vestita di nero e bianco; il colore è aggiunto e con esso, nel bene e nel male, tutto comincia ad andare nel caos.” - “Il colore minaccia disordine, ma insieme promette libertà.”
Edwin A. Abbott, Flatlandia, 1966, Adelphi, Ed. 2002
Mio, la protagonista giapponese, ha una visione dei colori diversa. Vede più sfumature degli altri e riesce a dare vari nomi a mille colori. “Nando-iro - Il blu ripostiglio...Vi domanderete quale mai possa essere il color ripostiglio. Tuttavia, bambine, a volte è proprio da queste associazioni misteriose che hanno origine i colori più suggestivi. Questa tinta è catalogata tra i blu: mescola il grigio, un cobalto e un pizzico di verde. Ci sono tante ipotesi sul nome. Immaginate il fondo di un armadio di casa, di sera. Forse, si dice, il nando-iro era il colore dell’oscurità che s’intravedeva nel ripostiglio. O forse era la tinta della tenda che si usava al posto delle ante nei guardaroba di un tempo...” Nei momenti di dolore, però, il colore scompare. “Il colore arretrava da tutte le cose, si allontanavano i rossi, la scala dei verdi e dei blu, le picchiettature del giallo e dell’arancione (…) Sapeva che quel fenomeno non aveva a che fare con gli occhi ma con l’anima offesa, la quale senza amore non sa che farsene della bellezza. Talvolta, quando si sentiva disperata e confusa, i colori sparivano ancora, tutto si faceva un’unica distesa di grigi, un mondo tremendo in cui l’unico appiglio rimanevano il contrasto e le linee.”
“Ciò che non viene descritto non esiste”
Laura Imai Messina, “Le vite nascoste dei colori”, Einaudi, 2021
Chiara Rapaccini ebbe una relazione con Mario Monicelli, di 40 anni più anziano. Nel momento della sua morte all’ospedale lei racconta: “E ridacchiavamo sommessi lui e io, la mia mano nella sua scarna, tutt’ossa e vene blu, in quelle luci ocra dei neon che si trovano soltanto negli ospedali, create da architetti sadici apposta per deprimere il malato.”. Lei che viveva di colori.
Chiara Rapaccini, “La bambina buona”, Sonzogno, 2011
2) COLORE COME RIGENERAZIONE – DAL LIBRO ALL’AMBIENTE
Citazioni Rapaccini: “Il mio babbo amava anche le cose di questa terra. Mi ha insegnato a riconoscere i colori delle foglie d’autunno appiccicate alla terra bruna nelle nostre passeggiate novembrine...Quanti rossi, quanti gialli, quanti verdi.” - “Il colore era per me gioia allo stato puro.” - In tutto il testo si colgono riferimenti ai colori, come se la visione della sua vita sia in funzione di questo driver comunicativo, così efficace del resto per tutti noi.
I colori che vediamo, che percepiamo, non sono i colori del mondo, ma i colori della mente (David Scott Kastan, “Sul Colore”, pag. 35). Sappiamo in effetti dalle moderne neuroscienze, che il colore è una sensazione cerebrale. Ma come suggerisce Batchelor, “Non siamo solo circondati dal colore, noi stessi siamo colore.”
Abbiamo visto in quanti modi il colore può influenzarci. Da qui l’importanza di creare atmosfere, ambienti, spazi, luoghi, ove il colore, coerentemente progettato, possa ristabilire un rapporto psicofisiologico e biologico con l’essere umano. C’è una continua interazione e uno scambio di dati tra noi e l’ambiente abitato, una connessione che interessa mente e corpo; il colore ci porta segnali, significati, funzioni, informazioni. É qualcosa di vivo, che ci rende vivi, al di là di come lo nominiamo, o di come, al fine, lo vediamo.
ALLESTIMENTO arch. RUFFO WOLF
SI RINGRAZIA KEIM colori per sempre
venerdì 18 febbraio 2022
COLOR PLACEMAKING
Iniziamo l'anno con questa iniziativa organizzata dall'associazione Color placemaking (www.colorplacemaking.org) alla quale appartengo.
L'occasione di questo workshop nasce anche dalla collaborazione con VCO Formazione di Omegna, che ci ha dato la possibilità di analizzare e rielaborare un progetto cromatico per gli spazi della scuola.
Per info: info@colorplacemaking.org
giovedì 16 dicembre 2021
CORSO TECNICHE DI TINTEGGIATURA DAL PROGETTO ALLA REALIZZAZIONE 2021
IL CORSO
Corso: TECNICHE DI TINTEGGIATURA
Durata 24 ore
Promosso da:
S.E.FOR.S. VCO
(Ente
Scuola Edile del VCO)
via dell'Informatica, 26
28924
Verbania Fondotoce
www.seforsvco.it
Docenti: Claudio Agosta artigiano - www.agostaclaudio.it
Cristina Polli – architetto - color designer
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Il corso che ho condotto con Claudio Agosta, a seguito di un percorso teorico sul colore, è stato costruito come workshop, continuando l’esperienza iniziata nel 2020 insieme all’Ente Scuola Edile. In questa seconda occasione di partecipazione al progetto, si è deciso di intervenire sull’ingresso della scuola.
Claudio ha spiegato ai corsisti le varie tecniche di tinteggiatura, seguendoli poi, passo passo, nella realizzazione pratica. Il progetto cromatico percettivo dello spazio, ideato inizialmente da me e concordato con la committenza in una precedente fase, è stato utile come base sulla quale ragionare insieme al gruppo del laboratorio.
Con i corsisti si sono analizzate le varie fasi di metaprogetto e di progetto, rielaborando la prima stesura e stabilendo i cambiamenti da apportare, le dimensioni delle campiture cromatiche, i valori significanti dei segni.
Le riflessioni su bisogni, stato dell’arte, fruizione e problematiche di degrado ci hanno portato al progetto finale, che poi è stato realizzato dagli stessi corsisti con la super visione di Claudio.
Grazie al direttore dell’Ente, arch. Marco Porini e alle collaboratrici dott.sa Virginia Di Consoli e sig.ra Deborah Germani.
STATO DELL’ARTE
Come sempre inizialmente è stato valutato lo spazio esistente, considerando punti di forza e di debolezza.
Valutazione dello stato dell’arte: aspetti strutturali, materici, dimensionali, percettivi:
- nello spazio, ben illuminato, si è notato come l’unico colore presente sia vissuto come stancante e come riduca la visione dello spazio stesso ad una scatola senza dimensioni leggibili. Le parti basse delle pareti, parecchio sporche a causa del continuo appoggiarsi ad esse, causano disagio agli operatori, che le vivono come un messaggio di poca cura dell'ambiente per sè e per gli altri.
Valutazione sulla gestione/fruizione dello spazio: prossemica, comportamenti, bisogni:
- l’ingresso non conduce direttamente alla segreteria, pertanto si sono notate difficoltà da parte dei fruitori, nel trovare facilmente gli uffici. La parete di fronte alla quale sono collocate le macchinette, risulta disordinata. Lo spazio in sé non è molto accogliente e sembra poco curato.
I BISOGNI - IL CHI
corsisti
operatori
eventuali visitatori e fruitori casuali
FRUIZIONE
entrare/uscire – passare da/andare verso...
sostare in area macchinette
utilizzare servizi igienici
fare fotocopie
chiedere informazioni/trovare la segreteria, gli uffici, le aule
E’ importante valutare, nel caso di un ingresso, il senso di accoglienza che si deve dare a chi entra, soprattutto se per la prima volta. Ciò che viene osservato e percepito nell’immediato, costruisce la mappa mentale con la quale ci facciamo subito un’idea della piacevolezza o meno che il luogo ci restituisce.
"La rappresentazione interna che ci facciamo di un ambiente, delle strade che possiamo prendere per percorrerlo, dei suoi elementi percettivamente più rilevanti, degli oggetti che possono essere utili per i nostri scopi e di quelli che possono metterci in pericolo o ostacolarci, viene chiamata mappa cognitiva".
(Maria Rosa Baroni, "Psicologia Ambientale", Il Mulino, 1998, pag.45)
Inoltre è basilare dare indicazioni sul layout del luogo la fine di orientare le persone con facilità. Questi sono i punti basilari dai quali partire per rispondere ai bisogni dell'utenza, che entra nell'ingresso della scuola.
Non si deve dimenticare però che questo è uno spazio vissuto e fruito dagli operatori - fruitori stanziali - che necessitano di ambienti confortevoli nei quali svolgere il proprio lavoro. Ogni luogo dovrebbe rispondere/influenzare in modo positivo le persone che lo abitano, aiutando azioni e comportamenti.
IDEA PROGETTUALE e OBIETTIVI
Il progetto cromatico si è basato sulla definizione di allogazioni cromatiche per una ri-tinteggiatura delle sole pareti.
Schizzi |
Il progetto prevede:
policromia con un piano di tinta di base più accenti colore, per rendere lo spazio più biologico e accogliente, dinamico e rispondente al bisogno di lettura facilitata
utilizzo del colore come ausilio alla comunicazione/orientamento (abbiamo utilizzato un cono giallo che conduce agli uffici e che si nota entrando; colori analogici e aggreganti per le porte)
- riorganizzazione delle aree con campiture di fondo che riordino gli arredi (retro area macchinette e fotocopiatrici di unico colore utilizzato come fondale)
- allogazioni diversificate per facile manutenzione nel tempo (una zoccolatura di diverso colore, se viene sporcata, può essere ritinteggiata senza comportare il rifacimento dell'intera parete)
PALETTE E COLORI
I colori sono stati scelti attraverso l’utilizzo delle notazione del sistema NCS, per garantire una corretta comunicazione, gestione e progettazione del colore stesso.
Per le schermature cromatiche è stato scelto il piano di tinta NCS Y30R, colore presente nella pavimentazione esistente e precedentemente mappata con colorimetro Colorpin 2.
Sono stati poi inseriti, per un riconoscimento facilitato:
sopra la porta dell’aula uno dei colori utilizzati anche per l’interno dell’aula (continuità percettiva)
sopra le porte delle toilettes un azzurato
sopra le porte degli uffici e dell’ingresso un verde derivato dal logo dell’ente (colore identitario)
NOTAZIONI NCS INGRESSO NCS S 2040-Y30R zoccolo basso NCS S 0550-Y30R fascia intermedia NCS S 0505-Y30R fondo NCS S 2010-Y30R schermatura retro macchinette e fotocopiatrice NCS S 2040-G60Y particolare parete e rettangoli sopra 3 porte uffici e ingresso NCS S 4020-B10G rettangolo sopra 1 porta aula NCS S 1020-B10G rettangolo sopra 2 porte toilette
Materiali: Sikkens, Akzo Nobel.
La ditta che ci ha fornito il materiale è la
Color Smith di Paolo Pinciara a Cureggio
Riporto qui di seguito il
gruppo che ha partecipato e che ringrazio dal profondo del cuore per la serietà, l'impegno, la curiosità, la simpatia, la voglia di imparare e mettersi in gioco, l'umanità e la gentilezza. GRAZIE davvero.
ARMENTI C. Architetto
BALDIOLI A. Architetto
FUSELLI A. Architetto
GIOVAGALLI A.Geometra
MIRICI CAPPA M. Architetto
MOSINI W. Geometra
RAINOLDI E. Architetto
"Dalla
teoria alla pratica, dal pensiero al gesto. In fondo è il corpo che
risponde, trasduce, si muove, interpreta, fa qualcosa.
Realizzare insieme un progetto e vederlo nascere, crescere, terminare
avendolo applicato anche materialmente, secondo me sposta
l’attenzione su dinamiche ben più incisive e definite. Non ultimo
aiuta a memorizzare concetti." (C.P.)
Affinchè tutto non rimanga teoria, ma diventi applicazione delle idee e delle basi studiate.
PROGETTO cromatico percettivo REALIZZATO
Bibliografia
Gussoni, M., Monticelli, G., Vezzoli, A., (2006) “Dallo stimolo alla sensazione”. Gorgonzola, MI: Casa Ed. Ambrosiana
Ronchi, L.R., Rizzo, S., (2000, 2001, 2002, 2003) “La ricerca di avanguardia vista dall’AIC nel terzo millennio”. Parte Prima. “L’uomo e l’ambiente”. FI: Fondazione “Giorgio Ronchi”
B&B Colordesign, Bertagna, G., & Bottoli, A., (2018) “Progettare con il colore gli spazi di assistenza e cura”, workshop. Monza
Bottoli, A., Bertagna, G., (2009) “Perception Design”. Maggioli Editore
Mallgrave, H. F. (2015). L’empatia degli spazi. MI: Raffaello Cortina Ed.
Pallasmaa, J. (2014). L’immagine incarnata. PN: Safarà Ed.,
Per
tutto: si ringrazia la Scuola Edile e l’arch. Marco Porini che continua a credere in noi...