domenica 11 dicembre 2022

Studio dentistico BA Buraglio Antonioli, Arona (NO) - 2021/22

 

Studio dentistico BA Buraglio Antonioli, Arona (NO) - 2021/22

Progetto: Cristina Polli architetto - color designer 
 

 
Lo spazio di progetto è uno studio dentistico, dove la riqualificazione percettiva voluta dalla
committenza, si muove tra il gusto per il design e la volontà di rispondere a precisi bisogni. 
Il colore diviene pertanto strumento di comunicazione e veicolo di significati, funzioni,
informazioni. 
 
Studio C

  
L’obiettivo primario è di suscitare nei pazienti, visitatori e operatori, la sensazione di cura, 
accoglienza e sicurezza, di destare un sentimento piacevole, positivo, di armonia e affidabilità.
 
Studio amministrativo

 

 

 
Nel caso specifico anche una sorta di leggerezza, data da elementi quasi ludici, come le scritte
sulle pareti dell’ufficio amministrativo, i dettagli colorati degli appendiabiti, o lo scenario a bolle
retrostante i divani, inserito in coerenza percettiva in una schermatura di fondo.
 
Sala d'attesa


Sala d'attesa

Ingresso



 
Appendiabiti

 
Lo stimolo colore dato dalle schermature cromatiche in sala d’attesa e soprattutto nelle quattro 
sale operative, viene utilizzato come punto di attrazione dell’attenzione, al fine di distrarre il
paziente, per portarlo a concentrarsi su paesaggi immaginativi e non sul proprio stato che
spesso è legato ad ansia e preoccupazione.
 
Studio C


Studio D

Studio A


Nello studio dedicato ai bambini, per esempio, la configurazione sui toni dei blu, collocata di
fronte alle sedute, ricorda un paesaggio senza entrare però nel particolare, lasciando a ogni
osservatore la possibilità di  vedervi ciò che preferisce, per stimolare curiosità e sensazioni 
positive. Ogni sala operativa è caratterizzata da una specifica palette colore, per rafforzarne
l’identità.
Studio B

 


La scritta sulla parete curva, oltre a evocare un messaggio, è un segno grafico leggibile e 


identificabile, utile per guidare i pazienti nel percorso verso la sala d’attesa e l’uscita.

 

La palette cromatica è stata progettata secondo i parametri psicometrici del colore, attraverso
l’utilizzo del Sistema NCS e rispettando i colori presenti nello stato dell’arte del luogo, come il
rosso delle porte che è stato pensato, per tutti i riquadri inseriti sulle pareti, come punto di
riferimento e continuità tra i vari ambienti.

Ringrazio la dott.ssa C. Buraglio e M. Antonioli per il bellissimo lavoro di squadra, la cortesia e
l’entusiasmo. Le aziende e imprese che hanno lavorato.
Tutto lo staff dello Studio, per la grande professionalità e umanità.



PROGETTO CROMATICO     -     NOTAZIONI NCS  colori utilizzati

NCS S 0500-N         

NCS S 2005-Y10R   

NCS S 2060-Y20R   
NCS S 2050-Y10R


NCS S 3050-G60Y   
NCS S 2040-G60Y


NCS S 0520-R90B  
NCS S 0540-R90B
NCS S 1050-R90B
NCS S 2060-R90B
NCS S 3560-R90B

martedì 20 settembre 2022

 

DALLA LETTERATURA ALLO STRUMENTO PROGETTUALE


Workshop – arch. Crsitina Polli color designer

 


 

 

 

La scrittrice Laura Imai Messina ha scritto un testo – Le vite nascoste dei colori, Einaudi, TO, 2021 – che ci permette di entrare nell’anima dei colori.

Durante questo workshop sperimentale verranno estrapolati alcuni colori dal testo e confrontati col Sistema NCS, al fine di individuare delle nuances e ideare delle palette cromatiche che tengano conto delle atmosfere del racconto.

Tali palette potrebbero poi essere utilizzate come suggestioni per ambientazioni.

Non è necessario aver letto il testo prima di effettuare il workshop, lo esamineremo insieme.



  • Numero minimo di partecipanti: 10

  • Sede: S.E.For.S. VCO – Via dell’Informatica 26, Gravellona Toce, VB

  • Data: 28 ottobre 2022

  • Il corso è indirizzato a professionisti e/o interessati

  • La giornata prevede 6 ore complessive dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00

  • Costo: € 35,00 (più 4% Inarcassa per fattura)

  • Portare materiale per scrivere, progettare (cartaceo o computer)




SI RICHIEDONO ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 20 OTTOBRE


Fare riferimento a: Cristina Polli – cris.polli@tiscali.it




 











lunedì 6 giugno 2022

FUORI SALONE 2022 - si parla di COLORE


LA POTENZA DEL COLORE...

Riassumo qui la traccia del mio intervento che si terrà oggi alla libreria Hoepli, a Milano e che avrà come tema la "Potenza del colore" come elemento di rottura e come elemento di rigenerazione.


1) ASSENZA DI COLORE COME MONOTONIA - COLORE COME “DISORDINE”/DISTACCO/RIVOLUZIONE


  • Colore del silenzio, di uno stato d’animo. Della zona di «comfort», come nel mondo dei grigi di Pleasantville (film di Gary Ross, 1998).

Qui si vive in un ambiente sicuro, limitato e prevedibile. Non ci sono sorprese. Ma quando Jennifer seduce Skip, capitano della squadra di basket, succede qualcosa: a skip appare una rosa …rossa! Man mano subentrano le emozioni, i desideri, le passioni, il villaggio si tinge di colori e anche le persone diventano colorate. Inizialmente si crea una sorta di razzismo. Poi tutto, alla fine, diviene colorato.

  • Schindler’s List – Steven Spielberg – 1993 – Il colore saliente che suscita emozione, che dev’essere memorizzato. Il rosso sangue, forza e violenza.

  • Flatlandia – in una società monotona, piatta, regolare, compare il colore ( ...gli antichi giorni della Rivoluzione del Colore, dove vivere era allora una delizia di per sé, perché vivere voleva dire vedere…). Esso erompe, scatena reazioni, cambia, rivoluziona, ma alla fine viene messo al bando, proibito, perché democratico, distruttore di una società crudele e gerarchica. “Con l’adozione universale del Colore, ogni distinzione sarebbe cessata…” - Come dice David Batchelor in CROMOFOBIA, qui. “La normalità è vestita di nero e bianco; il colore è aggiunto e con esso, nel bene e nel male, tutto comincia ad andare nel caos.” - “Il colore minaccia disordine, ma insieme promette libertà.”

Edwin A. Abbott, Flatlandia, 1966, Adelphi, Ed. 2002

  • Mio, la protagonista giapponese, ha una visione dei colori diversa. Vede più sfumature degli altri e riesce a dare vari nomi a mille colori. “Nando-iro - Il blu ripostiglio...Vi domanderete quale mai possa essere il color ripostiglio. Tuttavia, bambine, a volte è proprio da queste associazioni misteriose che hanno origine i colori più suggestivi. Questa tinta è catalogata tra i blu: mescola il grigio, un cobalto e un pizzico di verde. Ci sono tante ipotesi sul nome. Immaginate il fondo di un armadio di casa, di sera. Forse, si dice, il nando-iro era il colore dell’oscurità che s’intravedeva nel ripostiglio. O forse era la tinta della tenda che si usava al posto delle ante nei guardaroba di un tempo...” Nei momenti di dolore, però, il colore scompare. “Il colore arretrava da tutte le cose, si allontanavano i rossi, la scala dei verdi e dei blu, le picchiettature del giallo e dell’arancione (…) Sapeva che quel fenomeno non aveva a che fare con gli occhi ma con l’anima offesa, la quale senza amore non sa che farsene della bellezza. Talvolta, quando si sentiva disperata e confusa, i colori sparivano ancora, tutto si faceva un’unica distesa di grigi, un mondo tremendo in cui l’unico appiglio rimanevano il contrasto e le linee.”

Ciò che non viene descritto non esiste”

Laura Imai Messina, “Le vite nascoste dei colori”, Einaudi, 2021

  • Chiara Rapaccini ebbe una relazione con Mario Monicelli, di 40 anni più anziano. Nel momento della sua morte all’ospedale lei racconta: “E ridacchiavamo sommessi lui e io, la mia mano nella sua scarna, tutt’ossa e vene blu, in quelle luci ocra dei neon che si trovano soltanto negli ospedali, create da architetti sadici apposta per deprimere il malato.”. Lei che viveva di colori.

Chiara Rapaccini, “La bambina buona”, Sonzogno, 2011


2) COLORE COME RIGENERAZIONE – DAL LIBRO ALL’AMBIENTE

  • Citazioni Rapaccini: “Il mio babbo amava anche le cose di questa terra. Mi ha insegnato a riconoscere i colori delle foglie d’autunno appiccicate alla terra bruna nelle nostre passeggiate novembrine...Quanti rossi, quanti gialli, quanti verdi.” - “Il colore era per me gioia allo stato puro.” - In tutto il testo si colgono riferimenti ai colori, come se la visione della sua vita sia in funzione di questo driver comunicativo, così efficace del resto per tutti noi.


  • I colori che vediamo, che percepiamo, non sono i colori del mondo, ma i colori della mente (David Scott Kastan, “Sul Colore”, pag. 35). Sappiamo in effetti dalle moderne neuroscienze, che il colore è una sensazione cerebrale. Ma come suggerisce Batchelor, “Non siamo solo circondati dal colore, noi stessi siamo colore.”


  • Abbiamo visto in quanti modi il colore può influenzarci. Da qui l’importanza di creare atmosfere, ambienti, spazi, luoghi, ove il colore, coerentemente progettato, possa ristabilire un rapporto psicofisiologico e biologico con l’essere umano. C’è una continua interazione e uno scambio di dati tra noi e l’ambiente abitato, una connessione che interessa mente e corpo; il colore ci porta segnali, significati, funzioni, informazioni. É qualcosa di vivo, che ci rende vivi, al di là di come lo nominiamo, o di come, al fine, lo vediamo.


ALLESTIMENTO arch. RUFFO WOLF

SI RINGRAZIA KEIM colori per sempre



venerdì 18 febbraio 2022

COLOR PLACEMAKING

 Iniziamo l'anno con questa iniziativa organizzata dall'associazione Color placemaking (www.colorplacemaking.org) alla quale appartengo.

L'occasione di questo workshop nasce anche dalla collaborazione con VCO Formazione di Omegna, che ci ha dato la possibilità di analizzare e rielaborare un progetto cromatico per gli spazi della scuola.

Per info:  info@colorplacemaking.org