mercoledì 20 aprile 2011

Una vita in Bianco e Nero

Non a tutti piacciono i peperoni...comunque sia, il cibo che amiamo lo gustiamo con piacere anche perché è colorato. Dove finirebbe tale piacere se vedessimo in bianco/nero/grigio? Vi siete mai immaginati di mangiare una sugosa banana...grigiastra?
Eppure la "scienza" ci dice e conferma che vediamo in bianco e nero e che il colore non esiste. Sto chiaramente semplificando, ma il concetto è questo. Forse non a torto secondo alcuni teorici il nome colore deriva da celare, nascondere. Sappiamo che COLORE è la definizione che diamo a una nostra particolare sensazione cerebrale, generata nell'atto percettivo. Una sensazione strettamenre connessa a pensieri, sentimenti, emozioni. Come direbbe Gyorgy Kepes: "La sensazione di colore è quindi sempre un simbolo di soddisfazione del sistema nervoso". (Le varie citazioni sono tratte dai testi che potete trovare nella  Bibliografia Colore).

A un occhio che rispondesse solo all'intensità della luce, in modo identico per tutte le lunghezze d'onda, il mondo apparirebbe in bianco e nero e grigio. Biologicamente questa soluzione economica, ottima per alcuni mammiferi che poco hanno di colorato da guardare nel loro habitat naturale, non funziona per altri (come noi umani) che abbiamo bisogno di percepire il colore, poiché basilare per la nostra sopravvivenza.

Primo punto dal quale partire, essenziale direi per comprendere l'argomento COLORE, è quindi questo: abbiamo bisogno di vivere in ambienti capaci di rispondere ai nostri bisogni psicofisici. Luoghi armonici, coerenti, polisensoriali. In grado di suscitare equilibrio e benessere in lnea con le nostre esigenze sia biologiche che culturali. Percepire il colore e vivere nel colore è vita.

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