venerdì 23 dicembre 2011

Progetto e basi

Istituto medico Santa Chiara Gallarate. C.Polli architetto.
















"Fondare la ricerca per il progetto del colore sulle complessità delle discipline percettive e sulla comunicazione visiva, si pone come premessa metodologica e come condizione scientifica.

Partire dal dato percettivo e dal contesto semantico è una scelta coerente per un progetto che considera le caratteristiche dell'essere umano e mira alla qualità ambientale del sistema uomo-spazio di vita."

(D.A. Calabi, "Colore, texture e contributi di Basic Design", in: "Lo scenario del colore", a cura di V. Vezzani, Aracne, Roma, 2009)

Per progettare e analizzare la componente colore, partendo dall'uomo e dalle sue caratteristiche, come dice D. A. Calabi, bisogna anche iniziare ad esplorare il mondo della percezione e delle discipline ad esso collegate.
Attraverso lo studio, per esempio, della psicologia ambientale, è possibile comprendere come avvengano certe interazioni tra uomo e ambiente; conoscenza questa indispensabile per progettare ambienti (esterni o interni) rispondenti ai bisogni psico-fisici dell'uomo. Il progetto colore, che dovrebbe insistere su due specifici obiettivi - l' attenzione vs la qualità ambientale dei luoghi abitati (rispetto del  sistema uomo-spazio di vita) e l' attenzione vs le caratteristiche dell'essere umano - viene sostenuto quindi da un apparato multidisciplinare, finalizzato ad accrescere la consapevolezza della propria operatività e a costruire una metodologia concreta.

Tra le varie discipline d'apporto, troviamo:

la Psicologia ambientale, analitica, cognitiva, funzionale, sociale
la Psicologia della Gestalt
le Neuroscienze
la Prossemica

















PILLOLE

Secondo lo psicologo James Gibson (di cui già abbiamo parlato) la percezione visiva dell'ambiente avviene in un contesto che comprende:
la situazione fisica (tipo di spazio in cui ci si trova)
lo stato psicologico dell'osservatore (se siamo allegri, tristi, arrabbaiti, etc.) 
lo stato fisiologico dell'osservatore (siamo assetati, stanchi, infreddoliti, rilassati, etc.)

            














                                  
Le informazioni che percepiamo dall'ambiente, sono selezionate attraverso schemi preesistenti nella nostra mente,  che dirigono la nostra attenzione a certi aspetti piuttosto che ad altri. (Concetto di schema secondo Gibson e Neisser).
Un ambiente nuovo attiva in noi una serie di aspettative, legate alle nostre esperienze precedenti ( e quindi ad uno schema), che ci portano a cercare categorie rispondenti allo schema stesso.















AFFORDANCE: termine intraducibile introdotto nel 1966 da James J. Gibson. Rappresenta l'immediatezza con la quale l'oggetto comunica che cos'è e a che cosa serve, quali azioni renda possibili o impossibili.
Per  AFFORDANCE AMBIENTALE si intende uno scenario in grado di comunicare con immediatezza tutti i dati necessari per l'orientamento e per la fruizione (utilizzo) dell'ambiente stesso.
Le affordances concorrono a determinare l'attaccamento delle persone ai luoghi.


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