lunedì 4 luglio 2016

QUASI BLU

"Anche i colori per me hanno un altro significato. Hanno una voce, i colori, un suono, come tutte le cose. Un rumore che li distingue e che posso riconoscere. E capire. L'azzurro, per esempio, con quella zeta in mezzo è il colore dello zucchero, delle zebre e delle zanzare. I vasi, i viali e le volpi sono viola e giallo è il colore acuto di uno strillo. E il nero, io non riesco a immaginarlo ma so che è il colore del nulla, del niente, del vuoto. Però non è solo una questione di assonanza. Ci sono colori che per me significano qualcosa per l'idea che contengono. Per il rumore dell'idea che contengono. Il verde, per esempio, con quella erre raschiante, che gratta in mezzo e prude e scortica la pelle, è il colore di una cosa che brucia, come il sole. Tutti i colori che iniziano con b, invece, sono belli. Come il bianco o il biondo. O il blu, che è bellissimo. Ecco, ad esempio, per me una bella ragazza, per essere davvero bella, dovrebbe avere la pelle bianca e i capelli biondi.
Ma se fosse veramente bella, allora avrebbe i capelli blu.
Ci sono anche colori che hanno una forma. Una cosa rotonda e grossa è sicuramente rossa." (Carlo Lucarelli, "Almost Blue", Einaudi Tascabili, TO, 1997, pagg. 8/9)


Il protagonista di Almost Blue, Simone, è cieco. Coglie differenze semantiche e percettive secondo uno schema sinestesico, che gli permette di costruire un mondo visivo ricco di sfaccettature e significati.
La ragazza bella che lui immagina, per essere veramente bella, dovrebbe avere i capelli blu. Quale sarà il suo blu? Un colore bello perché inizia con la b.
Le voci vengono distinte secondo i colori. Secondo i colori di Simone.
In questo libro di Lucarelli amo soprattutto l'invito alla possibilità di vedere oltre. 



Quanti blu noi riusciamo a vedere, percepire, distinguere, ricordare, osservare, memorizzare, cogliere...quanti utilizziamo, progettiamo, compariamo, alloghiamo, pesiamo, suggeriamo, scegliamo...

In una scena, in un'immagine, sappiamo davvero trovare tutti i blu contenuti? 

E i blu tendono più al rosso o al verde?

Blu verdastri o rossastri?

Quanto nero, bianco, grigio contengono?

A quale frequenza appartengono? 



Original Blu - Moreno Cedroni


Quanti blu mangiamo?
SENSAZIONI percezioni BIOLOGIA sinestesia SOGGETTIVITA' psicofisiologia









 
Alsazia



Quanti blu troviamo nelle città?
TRADIZIONE cultura ETNIA geografia STORIA conservazione TUTELA











Londra

NUOVA IDENTITA' cultura SPAZI emozionare RICOLLOCARE stupire


















Sicuramente, come sappiamo, nel progetto non possiamo gestire il colore denominandolo secondo categorizzazioni; un blu fa parte di una famiglia numerosa di blu. Abbiamo bisogno di appoggiarci a sistemi che ci indichino con precise notazioni psicometriche, la percezione del colore che stiamo osservando.
Il quasi non è fattibile nella nostra professione.
Però lasciare andare la mente, mentre non stiamo occupandoci di progetti, verso sconfinati quasi blu, è pur sempre utile per imparare ad osservare e cogliere sfumature. 
Poiché in fondo le sfumature sono date da quel quasi che non è troppo scuro, nè troppo chiaro, nè davvero blu; ed esso fa la differenza, nel nostro raccontare il colore, nel nostro raccontarci la vita.
 

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