lunedì 18 maggio 2020

FOGLIAGE E PALETTE CROMATICA


Dopo la pioggia, nel mio giardino, ho rastrellato le foglie e i fiori caduti.
Non ho potuto fare a meno di notare la meravigliosa palette cromatica che si era creata nell'accostare vari elementi naturali, del tutto casualmente.
La natura insegna. Se giustapponiamo dei verdastri, dei marroni, dei gialli, dei violacei, appartenenti a fiori, foglie, rami, ne fuoriesce sempre un insieme ordinato.


I colori in stampa e/o video sono apparenti. Fare riferimento ai campioni reali NCS

Per verificare gli aspetti/attributi spicometrici dei vari colori,  ho mappato un gruppo di foglie e fiori con il Colorpin 2 di NCS. 
Da subito ho notato come comparissero spesso uguali piani di tinta, con variabili in chiarezza e cromaticità tra le nuances. Piani unici per: NCS S 2060-Y10R, NCS S 6020-Y40R, NCS S 8005-Y80R, NCS S 3050-R30B, dove per altro ben tre di questi colori hanno come costante la bianchezza.


Strumento utilizzato per la mappatura

Questo esercizio, scaturito dal mio puro divertimento, in realtà può essere utilizzato per una riflessione metaprogettuale, finalizzata alla costruzione di una palette cromatica, qualsiasi sia l'obiettivo progettuale.
Prendere spunto dalla natura - scenario che biologicamente risponde ai nostri bisogni spicofisiologici - con la ricchezza di gradienti e contrasti presenti, può rivelarsi l'approccio migliore soprattutto se si hanno molti dubbi su come costruire una propria palette. 
Serve però poi un consapevole utilizzo di strumenti, tecniche e di un metodo consolidato che possano supportare le nostre scelte. Accorgersi che un dato lilla ci piace - quello del fiore dell'azalea - non è sufficiente. Bisogna trovare una corrispondenza tra colore percepito ed instrinseco, utilizzare isolatori adeguati, strutturare la ricerca.
Altrimenti ricadremmo nel solito dilemma: lilla? Quale lilla?