Credo siano importanti questi momenti di osservazione, confronto, dialogo, riflessione con operatori facenti parte di realtà diverse, al fine di far luce, il più possibile, su scenari di progettazione che potrebbero interessarci, in qualità di designers ed architetti.
Se è innegabile che le variabili progettuali nell'ambito degli spazi di cura siano ancora molte, altrettanto innegabile è il fatto che il progetto diviene parte integrante del protocollo terapeutico e che - da convinzioni scientifiche assodate - l'ambiente influenzi lo stato psicofisiologico dell'individuo.
E' conseguenza diretta il considerare il progetto cromatico come RISPOSTA ai bisogni dell'individuo, come SUPPORTO, come elemento qualificante e d'aiuto nella strutturazione di ambienti adeguati.
RIFLESSIONI:
- E' necessario implementare il numero e la progettazione di strutture residenziali dedicate all'ospitalità di malati Alzheimer.
- La progettazione non si esaurisce nel design d'interni, ma dev'essere interdisciplinare, integrata, partecipata. Poiché ancora sperimentale, abbisogna di continue verifiche nel tempo. Deve soffermarsi sui bisogni dell'uomo.
- Le problematiche legate ai differenti casi e al decorso in stadi della malattia, rendono obbligatoria un'apertura verso nuovi sistemi progettuali e un costante confronto tra diverse figure professionali.
- Una fase metaprogettuale, la realizzazione conseguente di un progetto percettivo cromatico e la sua verifica, può divenire momento di confronto utile per una riqualificazione di ambienti preposti alla cura e assistenza.
Il mio contributo al convegno si è basato sul cercare di comunicare l'importanza dell'apporto di un progetto cromatico percettivo all'interno di spazi di cura per malati di Alzheimer.
Abstract dell'interevento
Il processo di percezione e conoscenza dell'ambiente avviene mediante l'interazione tra il soggetto e l'ambiente stesso (M.R. Baroni). Affinché gli spazi di cura possano rispondere al bisogno umano di riconoscimento dei luoghi, di orientamento ed equilibrio biologico, bisogna tener conto dei processi cognitivi e percettivi dei soggetti che "abitano" tali spazi. Attraverso il progetto cromatico sperimentale, è possibile ridefinire un modello di spazio protesico, leggibile, figurabile (K.Lynch), di supporto. L'attenzione dell'intervento viene posta sulle caratteristiche generali del progetto cromatico in luoghi di cura.