Aprirò
un'altra parentesi sugli aspetti della riqualificazione cromatica o
progetto cromatico riferiti agli spazi dell'abitare. Questo perché
di continuo mi si pone la domanda su come si debba operare di fronte
a committenti privati e quale colore (e già qui l'uso del singolare
mi preoccupa) si dovrebbe consigliare per le varie destinazioni
d'uso...
Non
finirò ma di ripeterlo, nausea e noia vostra permettendo, ma ogni
ambiente privato (abitazione e aree specifiche dell'abitazione)
andrebbe valutato di volta in volta, caso per caso, insieme ai
committenti. Secondo: dopo un'accurata analisi dello stato dell'arte
(che comprende la mappatura delle cromie esistenti, l'individuazione
delle tipologie di materiali, delle fonti di illuminazione
artificiale e naturale, della strutturazione e conformazione degli
spazi, etc.) dovrebbero essere presi in considerazione i bisogni di
chi abita lo spazio da progettare; bisogni che sono psico-fisici, non
soltanto funzionali.
Terzo:
le persone hanno gusti e passioni e riferimenti propri; proprie mappe
mentali e schemi che vanno conosciuti e rispettati. Dopo una
conoscenza attenta, basata sull'ascolto, prendendo il giusto tempo
(non è possibile progettare con la fretta, attenendosi a dati
raccolti in un paio di incontri), si può proporre una prima
soluzione, o serie di proposte, anche aiutandosi con strumenti quali
il moodboard, o con delle immagini e riferimenti che abbiano
attinenza con l'idea progettuale di base (concept).
Il
progetto dovrebbe fondare la sua struttura su basi scientifiche,
relazionandosi quindi con varie discipline in grado di supportare le
scelte da effettuare. Ogni progettista avrà il proprio approccio e
il proprio metodo.
L'importante,
comunque, è creare un ambiente che funzioni per CHI ABITA la casa e
non che porti la firma di chi lo ha realizzato.
moooi, Fuori Salone 2014 |
So
che non dare
una regoletta, mi rende un po' antipatica, ma non
esiste IL colore o UN colore adatto per ogni occasione. Non stiamo
parlando di vestiti, né di moda. Si progetta per le persone e si
interviene su spazi. I colori, che non possono essere considerati
come elementi avulsi dal contesto, proprio dal contesto vengono
influenzati e caratterizzati. Così come, in un certo qual modo, ci
possono influenzare.
Il
committente privato ha specifici gusti personali che vanno
identificati, ma è anche capace di comprendere, se glielo si spiega,
che cos'è il colore e come/quanto la componente cromatica può
influire sulla percezione degli spazi.
Un
modo per approcciarsi al committente è utilizzare sistemi come NCS
che permettono sia un dialogo più approfondito sulle
proprietà/attributi ergonomici del colore, sia una facilitazione di
scelta delle nuance.
Atlas. NCS |
Come
dicevo all'inizio ogni caso è differente. Per semplificare vi faccio
un esempio pratico con un progetto cromatico che ho realizzato.
La
coppia che mi ha interpellato desiderava modificare l'aspetto globale
degli interni della propria abitazione, attraverso un nuovo progetto
cromatico.
Gli
scenari sui quali operare comprendevano tutti gli spazi abitativi:
Area
Centrale (funzionalità,
aggregazione, accoglienza, relazionalità, attenzione), Cucina
(funzionalità, rito, convivialità, calore), Relax
(riposo, intimità).
Incontro
dopo incontro, nella conoscenza reciproca, abbiamo sviluppato delle
idee che sono state confrontate e riassunte in tre diversi concetti
base. Alla fine, per la zona living, è stato scelto il concept
“naturale-materico”, più rispondente alle esigenze psico fisiche
dei proprietari, che amavano spazi collegati agli elementi naturali
ed erano particolarmente sensibili agli aspetti sinestesici. Le
parole chiave inserite nel moodboard iniziale, in effetti, erano
terrigno, morbido e le
suggestioni: legno, lana
bambù, canapa, lino, panna, caffè, cioccolato, caramello, ciliegia,
albicocca, sole, terra, argilla, creta, coccio, luce, autunno.
Per
la zona “riposo” è stato invece scelto il concept
“naturale-paesaggio"
(parole chiave:riposante, accogliente, avvolgente e leggero.
Suggestioni:
cielo, erba, fiori, cotone, lino, lana).
In
questi spazi importante è riportare l'attenzione verso i bisogni
psicologici e fisici quali l'intimità, il senso di protezione, la
sicurezza. Cura di sé e riposo sono momenti delicati che possono
venire disturbati se l'ambiente non risponde adeguatamente alle
richieste sottese. L'equilibrio armonico cromatico può contribuire a
restituire atmosfere consone ai bisogni.
Il
progetto cromatico percettivo è stato sviluppato seguendo i seguenti
obiettivi:
- mantenere gli equilibri strutturali, tipologici, cromatici e formali dell'abitazione, mettendo in risalto pieni e vuoti, volumi e simmetrie e rispettando le cromie delle materie/rivestimenti presenti
- creare una situazione di benessere psico-fisico attraverso un adeguato equilibrio ecologico/policromatico
- evidenziare zone diverse, ma in continuità cromatica
- rinnovare gli ambienti esistenti con atmosfere nuove
- rispondere all’esigenza dei proprietari di creare i propri spazi, individuando una lettura abitativa corrispondente ai bisogni
Il
piano di tinta scelto ( colori “DOMINANTI”, “INTERMEDI” e
“ACCENTI”) si è basato sulle nuance colori NCS Y30R con
aggiunta di particolari di colore
vivace per i tessuti di alcuni arredi. Si è dato risalto ai
contrasti di chiarezza per agevolare la percezione degli spazi.
Nella
zona riposo sono stati scelti in aggiunta al piano di tinta, i colori
0525-R60B e 0525-G10Y.
Un
particolare problema si è verificato nell'area al primo piano,
dov'era collocata una finestra che infastidiva la visione dello
spazio, compromettendone la percezione globale. Non potendo operare
sulla struttura, si è cercato di riprogettare cromaticamente la
parete, attraverso l'utilizzo di colori che, giustapposti, formassero
una sorta di scacchiera con specifici orientamenti. Tali colori
includevano la finestra in modo da spostare l'attenzione visiva da
essa all'intera parete nel suo complesso.
Riuscire
ad aggiustare lo stato di
fatto non è facile e, a volte, quasi impossibile. Per questo il
colore dovrebbe essere usato come strumento progettuale fin
dall'inizio del progetto e non solo alla fine.
Nel
caso citato chiaramente la situazione era diversa. L'intervento ha
potuto comunque, con tutti i suoi limiti, apportare un miglioramento
percettivo.
Ringrazio
i proprietari, G. e S., che stimo dal profondo del cuore, perché
hanno saputo rendere estremamente piacevole il mio lavoro, grazie
alla loro grande sensibilità e simpatia.
Ringrazio
anche l'applicatore Marco Di Cesare, con tutto il suo team, che mi
segue costantemente e che sa dare ottimi consigli tecnici quando
occorre.
Complimenti, scrivi di cose decisamente interessanti...
RispondiEliminaTi ho scoperto oggi sul blog "Rainbow. Appunti sul colore".
Grazie, molto gentile. Se hai bisogno di informazioni non esitare a contattarmi.
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