L'altra mattina, in treno, mentre lasciavo correre la mente osservando il paesaggio sfuggevole fuori dal finestrino, sono stata catturata da una frase detta dalla signora seduta dietro a me che, chiacchierando con l'amica, raccontava del matrimonio di una sua conoscente: "Sai, aveva il vestito da sposa color pesca..."
Ecco - ho pensato- compare di nuovo il mitico COLOR PESCA; ma che colore è il PESCA?
Prima di tutto, quale pesca intendiamo? Gialla, bianca, rosata, noce? E poi: cotta, cruda, acerba, matura...?
Ci riferiamo all'interno? E a quale punto dell'inteno? La polpa è più chiara o più scura se lontana o vicina al nocciolo...O all'esterno? Sarebbe impossibile, perché la buccia è multi color e il range è vasto...
Certo sarebbe stato strano sentire la signora definire il vestito della sposa con un codice: "Sai, aveva il vestito da sposa color 0510-Y40R".
Il fatto grave è che certe definizioni (e si ritorna sul tema del color naming) vengono adottate anche da addetti ai lavori (professionisti che annotano nelle tavole progettuali per esempio "canali colore RAL", facciata "color rosso pompeiano", etc.), per non parlare di Enti preposti a dare "giudizi" su pratiche e progetti. A volte i commenti per giustificare i pareri non-favorevoli sono similari a quello della signora del treno. Ad un collega è stata rimandata indietro la pratica di un progetto cromatico per la ritinteggiatura di un bene culturale architettonico, correlata da analisi e codici di riferimento NCS, con il seguente commento: "Sarebbe opportuno ritinteggiare il fondo della facciata con il color salmone."
MA quale salmone? Norvegese, scozzese, irlandese, affumicato, vivo...????????!!!!!!!!
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