Aranciata essenza di rosa |
Ci
sono spazi polisensoriali, multipercettivi,
interdisciplinari...Adesso ci esprimiamo in questo modo, parlando di
sinestesia, di armonie dei sensi, di percezioni simultanee.
Da
sempre però, d'istinto, d'intuito, poiché biologicamente
rispondiamo così alle stimolazioni che ci arrivano dall'esterno e
viviamo in relazione biunivoca con la realtà attorno, sappiamo
ri-conoscere la potenza immediata dell'olfatto.
Odori,
profumi, ci raggiungono con estrema facilità e diventano complici di
attimi importanti della nostra vita.
Intere
epoche e società si sono caratterizzate e si caratterizzano
attraverso il “cattivo odore”, il rifiuto dello stesso, la scelta
di “celare” le puzze, o di metterle in risalto, di utilizzare
nuove fragranze e profumi artificiali, di nascondere a tutti i costi
odori animali e corporali...
Odori
sociali, tribali, o animali hanno del resto lo stesso obiettivo:
riconoscere e riconoscersi in una società, tribù, gerarchia,
gruppo, branco, cosi' da potersi “unificare” e sentire di
appartenere a quel dato cerchio familiare. Oppure potersi permettere
di emarginare “l'altro”.
Non
possiamo “essere” prescindendo aromi e odori che ci sono propri,
anche quando ne abbiamo timore e non possiamo “entrare” nella
bolla altrui se il nostro odore non piace.
Gli
spazi, i luoghi, anche quando eterei e inesistenti, divengono
plastici e reali attraverso gli odori.
L'odore marrone di casa |
L'olfatto,
come tutti gli altri nostri sensi (anche quello dell'equilibrio, del
dolore, del tempo, della temperatura, della fame, della sete, della
posizione nello spazio, della coscienza...), ha forti legami con
altre percezioni sensoriali. “Persino
il naso allenato dei sommelier si confonde se COLORIAMO DI BIANCO un
vino rosso” (
Daniel W. Wesson).
Il
cervello trasmette e rielabora in modo simultaneo più informazioni,
per cui PERCEPIRE un COLORE, per esempio, significa anche interagire
con altre dimensioni sensoriali, tanto che, come ci dice la Bressan:
“Il
colore modifica anche la concentrazione alla quale vengono percepiti
i sapori
di base (dolce, salato, acido e amaro). Supponiamo di aumentare
gradualmente la quantità di zucchero in un liquido, fino al momento
in cui l'assaggiatore si rende conto che la bevanda è dolce. Se il
liquido è, poniamo, giallo anziché incolore, questo momento arriva
più tardi, dal che si deduce che il colore giallo non è associato
al sapore dolce; la stessa procedura rivela che il colore rosso non è
associato al sapore amaro."
L'olfatto
è in stretta correlazione con il senso del gusto e con il sistema
limbico, ragione per cui spesso ad odori graditi o sgradevoli
associamo le nostre emozioni.
Affetti,
ricordi, vengono fulmineamente risvegliati e riaccesi da questo
senso, che ci getta in luoghi e tempi diversi, in un nano-secondo.
Leggiamo
la realtà con diversi codici e la interpretiamo con l'aiuto delle
nostre sensazioni, della nostra memoria, della nostra cultura. Diamo
voce, vita, significato a ciò che siamo, all'ambiente in cui
viviamo, seguendo vie costruite dall'esperienza. Lo stesso modo di
percepire è dato anche da come e da cosa abbiamo imparato durante la
nostra esistenza.
Pensiamo
al semplice atto di bere un caffè. C'è il corpo/mente che reagisce
allo stimolo (sete, gusto, piacere...), che si muove e si attiva, che
ripropone gesti memorizzati e conosciuti (tanto da essere automatici,
come alzare la tazzina e bere), che si ricorda della piacevolezza,
che senza alcuno sforzo utilizza più sensi contemporaneamente. Ma se
di colpo
il caffè dal bel COLOR marrone scuro, così rassicurante e dal
profumo inebriante che ci aspettiamo ci avvolga, divenisse verde
fosforescente? Non riusciremmo nenche a sentirne la fragranza. E se
fosse rosa confetto?? E quanto impatto può avere il COLORE della stessa tazzina??
Nelle
atmosfere polisensoriali di L. Luzzatto e R. Pompas i colori hanno
delle corrispondenze sensoriali. Tra le più significative rispetto
al senso dell'olfatto: il bianco è soave, il nero combusto, il rosso
penetrante, il giallo aspro, il verde balsamico, il blu fresco, il
marrone aromatico, il viola inebriante, l'arancione stimolante, il
grigio metallico e il rosa fiorito.
Ciò
detto, non è più possibile progettare senza tener conto che la
percezione, fatto culturale ed umano, è l'insieme di diverse
sensazioni che interagiscono e collaborano tra loro. Nel momento in
cui iniziamo ad approcciarci al progetto cromatico, dovremmo tener
conto di tutti gli altri codici percettivi, sensoriali.
Anna
Barbara, Antthony Perliss, “Architetture invisibili”, SKIRA,
Ginevra-Milano, 2006
Alain
Corbin, “Storia sociale degli odori”, Bruno Mondadori, MI, 2005
“Dossier:
L'impero dei sensi”, in “Mente & Cervello”, Le Scienze, N°
93, Anno X, Settembre 2012
Barbara
Del Curto, Eleonora Fiorani, Caterina Passaro, “La pelle del
design”, Lupetti, MI, 2010
Paola
Bressan, “Il colore della luna”, Laterza, Roma-Bari, 2007
Lia
Luzzatto, Renata Pompas, “il colore persuasivo”, Il Castello, MI,
2001
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