lunedì 8 aprile 2013

IL PROGETTO CROMATICO: metodo e bisogni

Qualsiasi progetto non può che partire da un'attenta analisi dei bisogni. 
 
Progetto carte da regalo. arch C. Polli

Facile, sembrerebbe, rendersi conto di quanto siano negativi ed ostacolanti per la buona riuscita di un progetto, alcuni atteggiamenti, presupposti e situazioni. In realtà spesso si ci trova all'interno di vischiose tendenze, che provocano comportamenti diametralmente opposti alle sane intenzioni di partenza.
A volte si agisce con una nevrotica fretta, dettata dal voler risolvere tutto e subito, un po' per forzature esterne, un po' per paura di non accontentare immediatamente la committenza, ammazzando spazi di relazione/comunicazione necessari per comprendere i veri bisogni e tempi di rielaborazione delle idee.
Altre si è vittime, anche passive, della burocrazia tentacolare e – invece- lenta che detta leggi, pretende, rallenta, gestisce malamente le pratiche ed economicamente rovina il paese. Ci si perde nel marasma Kafkiano e le energie muoiono insieme all'entusiasmo.
Sempre per mancanza di tempo non ci si sofferma sul significato di ciò che si sta compiendo; il progetto diventa un meccanismo di domanda-risposta, di domanda-offerta, di soluzione immediata. Si saltano passaggi importanti, si evitano dubbi, ci si scorda del metodo.



Il METODO è fondamentale, così come dare tempi e spazi alle varie fasi del progetto.

Quello che viene definito metaprogetto, sistema a cui appartengono l'analisi dello stato di fatto (l'analisi dei luoghi comprende l'analisi percettiva, ergonomica, cromatica, etc.), l'analisi sociologica (aspetti culturali, economici, antropologici, etc.), lo studio accurato dei bisogni dell'utenza/committenza (percettore e gruppo di percezione), la definizione di un concept forte e di sostegno, non deve essere velocemente accantonato per poter passare direttamente alla fase di progetto. Non esiste un vero progetto (e io mi riferisco al progetto cromatico) se non si creano delle fondamenta solide, capaci di fornire più dati possibili.
Soprattutto non è accettabile una soluzione, senza aver tenuto conto del centro autentico del nostro interesse, ovvero l'uomo, l'individuo, con le sue esigenze fisio-psicologiche, col suo rapporto col territorio in cui abita, con la sua natura biologica e culturale.

Il progetto cromatico (di spazi interni, esterni) ha come obiettivo il benessere ecologico per l'uomo. Abbisogna perciò di tempi lunghi, di pazienza, di accuratezza, di analisi di dati, di verifiche continue. Di approcci anche sperimentali ed innovativi, collaborazioni tra figure professionali diverse e interdisciplinarietà.
Non ultimo, di passione per il proprio lavoro. 

"Museo del Lago" , quadro C.Polli

 

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