Riqualificazione
delle aule di meccanica dell'Istituto Cobianchi di Intra (VB)
Enti/Associazioni
promotori:
Forum
Provinciale
delle Associazioni dei Genitori (FOPAGS VCO), all'interno del
progetto “Mestieri e Professioni”. Coordinatrice: dott.ssa
Angelica Sassi
Istituto
Cobianchi di Intra. Referenti: dirigente scolastico dott. Emilio De Biase e vicepreside prof.ssa Elena Lasso
PRIMO
STEP
Con oggi parte sul blog una sorta di
diario, (al quale spero parteciperanno con i propri commenti anche
gli altri interessati), che durerà tutto il tempo del progetto e che
illustrerà tappa per tappa il percorso effettuato.
Premessa
Da
alcuni anni partecipo al progetto “Mestieri e Professioni”,
raccontando agli studenti delle scuole superiori (durante l'open day)
le mie esperienze professionali. Mi sono trovata spesso con l'amico e
collega architetto Dario Martinelli, a parlare di colore,
architettura, design, del “lavoro quotidiano”, di come sia la
nostra vita, degli impegni, delle ansie, gioie, paure e
soddisfazioni, dell'entusiasmo che ancora ci accomuna, delle passioni
che vanno oltre la professione...Insieme, con la super visione di
Angelica Sassi, abbiamo anche interagito con gruppi di studenti,
attraverso dei workshop metaprogettuali a tema, ri-creando il sistema
“studio professionale” con tanto di ipotetico committente e
progetto da analizzare. Obiettivo: far comprendere come il
progetto ruoti sempre attorno all'uomo e ai suoi bisogni e come la
fase di meta-progetto sia essenziale per porre basi forti sulle quali
poi rielaborare un concreto progetto.
Da
queste esperienze, gratificanti per ambo le parti ( e devo dire per
me e Dario è sempre stato un grande piacere comunicare e produrre
idee con studenti giovani, curiosi e intelligenti) è nato il
desiderio di andare oltre, verificando le fasi successive insieme ad
un gruppo di studio motivato.
L'idea
E'
così che, grazie alla vicepreside dell'Istituto Cobianchi prof.ssa
Elena Lasso e alla sempre presente Angelica, si è deciso di
programmare un percorso progettuale per la riqualificazione di una
cellula-spazio significativa, attraverso un mirato progetto cromatico
percettivo.
Da
un micro cosmo spaziale, quale può essere un'unica aula, nasce un
progetto pilota, che si prefigge di diventare esempio e linea guida
per progetti futuri dello stesso tipo, allargandosi magari un giorno
a macrocosmi sempre all'interno della scuola.
Il
progetto vedrà una prima parte di analisi, una
rielaborazione, una strutturazione, la realizzazione
pratica e nel tempo una raccolta dati per verificare
l'effetto percettivo del colore e sue allogazioni.
Perché
l'aula 1A MM di meccanica
E'
bastato un sopralluogo veloce per comprendere che questo era lo
spazio giusto sul quale operare. Ancora oggi, malgrado si cerchi di
diffondere il principio per cui l'ambiente influenzi l'individuo e
sia capace nell'interazione continua e costante, di rispondere (o
meno) a bisogni ed esigenze psicofisiche, ci troviamo di fronte casi
in cui proprio lo spazio di vita crea disagi, stress e pertanto
diviene fonte di problemi.
L'aula
in questione ne è un esempio eclatante.
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rivestimento |
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pavimento |
Giovedì
24 maggio 2012 - Nasce il gruppo
Giovedì,
bella giornata di sole, ho appuntamento nell'aula 1A MM con gli
studenti del Cobianchi, del Cavalieri e del Gobetti, che hanno scelto
di seguire il mio workshop annuale sul colore (o
job shadow).
Staremo
qui dalle ore 9.00 fino alle ore 16.00
Il gruppo è formato da 12 ragazzi:
Matteo, Jessica, Alisia, Giulia, Silvia, Arleta, Katrin, Eugenio,
Luca 1, Luca 2, Francesco e Jacopo.
Ci
presentiamo, conosciamo e raccontiamo qualcosa di noi. Mi parlano
della scuola di provenienza, dei loro hobbies,
del perché hanno deciso di frequentare
questo laboratorio.
Senza perdere tempo spiego subito che,
se vorranno, potranno rendersi partecipi di un'idea progettuale che
verrà realizzata in concreto, proprio in quest'aula. Insomma oggi
non sarà solo un workshop che poi non vedrà un risultato finale
reale, ma l'inizio di un percorso che si svilupperà nel tempo e che
avrà un riscontro pratico nella realizzazione di un progetto
cromatico di riqualificazione.
Negli occhi: stupore, curiosità, ma,
credo, anche soddisfazione di poter far parte di un vero progetto. Di
essere testimoni, ideatori e realizzatori...,si, perché insieme
dovremo poi, con l'aiuto di un applicatore professionista,
ridipingere le pareti!
Inizio
con il suddividere in due gruppi il team (per me è come essere in
uno studio di progettazione con dei validi collaboratori) e chiedo a
ciascuno di loro di “eleggere” un relatore capo gruppo.
GRUPPO
1: Giulia, Alisia, Eugenio, Arleta, Luca, Jessica
GRUPPO
2: Matteo, Jacopo, Katrin, Silvia, Luca, Francesco
Si
sistemano in cerchio attorno ai banchi riuniti; a disposizione
pennarelli, fogli grandi e piccoli.
Fasi
FASE 1 (percezione
cognitiva/analisi del percetto). Per prima cosa esaminiamo lo
stato di fatto del percetto (aula). Chiedo ai due gruppi di osservare
lo spazio in modo obiettivo, valutando dimensioni, materiali,
rivestimenti, luce, colore, oggetti, arredi, temperatura,
comunicazione con l'esterno (giardino, corridoio), entrata/uscita, lo
stato di degrado se esiste e a che livello è.
Ogni tipo di osservazione dovrà
essere riportata sul foglio grande in maniera libera (key words,
schizzi, frasi, colori...). La sintesi verrà esposta dal relatore a
tutti noi.
SINTESI dei gruppi e verifica:
dalle relazioni dei due gruppi l'aula risulta essere molto alta;
soffitto e pareti presentano molti tubi a vista, uno di essi anche
rotto; il pavimento è a piastrelle grigio chiaro e scuro, esagonali;
le pareti sono di colore bianco “sporco” e grigio; la parete
dietro ai banchi (fondale) è caratterizzata da una texture di
mattoni sempre grigi e bianchi; la porta d'accesso è in legno noce,
così come le cornici attorno alle finestre; vi sono delle finestre
alte, poste sulla parete della porta d'entrata, che danno sul
corridoio e delle finestre più grandi che invece danno sul
giardino/corte esterno, al di sotto delle quali sono collocati i due
caloriferi; vi è una lavagna, e dei componenti d'arredo (orologio,
armadietto, appendiabiti...), oltre ai banchi e alla cattedra; le
luci a neon sono sospese; due pilasti spezzano la continuità
dell'aula, dividendola in due parti sulla lunghezza. Il degrado è
tangibile: prese instabili che “spuntano” dal muro, tubi rotti,
colore ulteriormente ingrigito, la zona alta (dove si vedono tubi e
neon) è molto impolverata, il legno è consumato, qualche crepa e
scritta sui muri...
FASE 2 (percezione istintiva).
Chiedo ai gruppi di valutare lo spazio attraverso l'ascolto delle
proprie sensazioni/emozioni, al fine di comprendere quali possano
essere i disagi nell' ”abitare” questo luogo, quali gli elementi
disturbanti, o qualificanti.
SINTESI dei gruppi e verifica:
dall'analisi dei due gruppi di lavoro emerge primariamente il disagio
acustico; si fa fatica a comunicare, perché “non ci si sente”
(non arriva il messaggio comunicativo, disturbato nella sua emissione
e ricezione), a causa delle dimensioni dell'aula poco adatte ad una
buona acustica e all'assenza di insonorizzazione verso il corridoio
(qualsiasi rumore ci arriva addosso in modo prepotente); ciò induce
anche alla distrazione; vi è abbagliamento proveniente dalle
finestre che danno sull'esterno, poiché prive di
protezioni/oscuranti (tapparelle, o tende); i colori in prevalenza
grigi e scuri e impolverati provocano sensazioni negative di noia,
tristezza, fastidio (spazio troppo monocolore - monotono),
inquietudine, trascuratezza (dovuta anche ai segni di degrado); ci si
sente infreddoliti; l'altezza crea sensazione di vuoto.
FASE 3 (percettore/gruppo di
percezione). Tutti insieme cerchiamo di individuare i reali
fruitori dell'aula. Chi sono, quali i possibili bisogni psico-fisici,
il tempo di utilizzo dell'aula.
SINTESI: i fruitori principali
(gruppo di percezione) sono gli studenti e i professori/docenti; vi
sono poi visitatori occasionali (per es. dirigenti scolastici) e
personale scolastico. La durata maggiore di utilizzo è da parte
degli studenti/professori.
I bisogni sono legati alla funzione
dell'aula e ai suoi utenti. Comunicare bene, ascoltare se stessi e
gli altri, apprendere senza distrazioni, concentrarsi, vedere in modo
chiaro la lavagna, focalizzando l'attenzione quando occorre su di
essa. Vedere senza affaticamento i posti di lavoro (banchi).
Soprattutto, però, sono legati allo stato psico-fisico di ogni
individuo: sentirsi in un luogo protetto, accogliente, armonico,
sereno, non “pericoloso” (attuazione/risposta biologica verso l'ambiente).
FASE 4 (utilizzo). Verifichiamo
in che modo, per che cosa e perché l'aula viene utilizzata. La sua
possibile destinazione d'uso anche futura.
SINTESI: l'aula viene
abitualmente utilizzata per la didattica (lezioni). Attualmente è
destinata al settore Meccanica. Non si sa se nel futuro potrà mutare
la situazione attuale (da verificare).
FASE 5 (orientamento del progetto).
Spiego al team che è possibile orientare il progetto cromatico
secondo ciò che il colore deve comunicare, sembrare o/e provocare.
Do loro qualche riferimento e spiegazione teorica sul colore nel
progetto.
Insieme rielaboriamo e riassumiamo i
principali disagi/problemi che coesistono all'interno dell'aula e che
possono provocare disagi durante le lezioni.
PROBLEMATICHE consecutive
all'analisi effettuata: difficoltà nel fare lezione, nel
comunicare, nell'essere attenti, nel poter vedere proiezioni
eventuali sulla parete della lavagna (non c'è modo di oscurare le
finestre) e/o in modo discreto la lavagna; facilità alla distrazione
e alla noia; l'ambiente così com'è non invoglia a studiare o
concentrarsi.
IPOTETICHE RISPOSTE colore:
(sembrare/provocare)) abbassare il soffitto, limitare la percezione
del rumore (disturbo acustico), migliorare la sensazione di
accoglienza, comunicazione, attenzione, condivisione, interazione,
apprendimento; (comunicare) dare segnali e segni.
Sicuramente sarà necessario
intervenire nella risistemazione globale dell'aula (tende, bacheca
per esporre comunicazioni, cestini nuovi, etc.)
FASE 6 (concept). Dopo la pausa
pranzo e le debite considerazioni sull'analisi effettuata in
mattinata (con tranquilla chiacchierata sugli scalini in giardino, al
sole) ci apprestiamo, mediante iniziale brainstorming, ad avvicinarci
ad un concept di progetto. E' importante estrarre dal lavoro compiuto
oggi un'idea forte sulla quale poi poter rielaborare e riflettere.
Per rendere più esperienziale questa
fase, lascio ai ragazzi del tempo per fare liberi accostamenti di
colori sui fogli.
Su un foglio grande chiedo loro di
riunire (tutte e due i gruppi) varie parole chiave, come sintesi
delle varie considerazioni dettate dal brainstorming.
UN'IDEA DI AULA
Il concept per ognuno è diverso: si
va dal concetto di “mare” ovattato e profondo, all'albero che
riporti il senso di natura negli interi, al “magazzino” che
riprenda la tematica insegnata, alla policromia naturale che dia
calore (sabbia, acqua).
SINTESI: natura, distensione,
tranquillità, accoglienza, armonia, calore, relax, sfumature,
multicolor, protezione, benessere.
Al termine dell'incontro ho
estrapolato una parola su tutte ARMONIA e ho chiesto di dirmi
(risposta veloce, istintiva) cosa rappresentava per ognuno di loro.
Le risposte sono state:
NATURA, LEGAMI, SFUMATURA, ORDINE,
DORMIRE, COLORI, BENESSERE, MUSICA, TRANQUILLITA'.
Abbiamo quindi deciso che il nostro
CONCEPT di progetto sarà ARMONIA, o AMBIENTE ARMONICO, con tutte le
sue accezioni.
Partiremo da qui.
Già da questo nostro primo incontro
sono nate delle idee progettuali, che esprimono il desiderio di
entrare nel vivo del progetto. Seppure premature in questo primo
step, ritengo siano preziose per la definizione finale, per cui le
riassumo qui di seguito:
ridurre l'altezza,
mostrare/evidenziare o nascondere i tubi, sfumare dal basso verso in
alto con colori vicini alla natura, abbozzare alberi stilizzati per
nascondere tubi, creare quinte colore con senso prospettico
(montagna), soffitto azzurro (in alto come il cielo) o scuro, creare
linee di separazione irregolari, fondi con un colore – pilastri con
un secondo colore – tubi con un terzo, utilizzo di verdi, sabbia,
azzurri/blu, gialli.
Considerazioni
Il contributo degli studenti nella
parte di analisi è stato assolutamente prezioso. Con alcuni di loro
(Matteo, Jessica, Alisia, Giulia, Silvia, Arleta, Eugenio, Luca,
Jacopo) continuerò il percorso progettuale, fino alla realizzazione
pratica.
Ragazzi vi RINGRAZIO!!!! Siete stati
attenti, curiosi, intelligenti, vivaci, veri, divertenti,
seri...Credo molto in voi, nelle vostre capacità e nei comuni
valori che uniscono al fine di produrre concretamente un'idea, farla
diventare realtà, per il bene di altri.
Da qui si parte...poi tutto è
ricerca, verifica...