mercoledì 30 maggio 2012

SPAZIOTECA DELLA SCUOLA


 


SPAZI...
Di colore. Di immaginazione. Di volontà. Veloci. Unici. Incomparabili. Destinati. Di attività. Di musica. Di silenzi. Giovani. Nuovi. Di tendenza. Di abbondanza. Di risonanza. Di sogno. Di risate. Di protezione. Aperti. Chiusi. Percorribili. Utili. Giocosi. Che catturano. Che invitano. Che lasciano. Che spengono. Di vita. Luminosi. Accesi. Lindi. Grandi. Piccoli. Estesi. Lontani. Interiori. Incorporei. Giustificati. Occupati. Individuati. Veri. Antichi. Di memoria. Evocativi. Circoscritti. Dei sensi. Percettivi. Temporanei. Infiniti. Parziali. Totali. Gloriosi. Permanenti. Localizzati. Visti. Da vedere. Da ascoltare. Da sentire. Da ri-trovare. Da cercare. Esistenti. Vissuti. Noti. Forti. Pieni. Reali. Concreti. Astratti. Estraibili. Vuoti. Direzionali. Involutivi. Evolutivi. Che escono. Che entrano. Che fluttuano. D'arte. Di storia. Di gente. Di memoria. Di espressione. Di emozione. Di sentimento. Di niente. Di tutto. Circocentrici. Di forma. Con forme. Conformi. Esistenziali. Esistenti. Filosofici. Religiosi. Spirituali. Metafisici. Critici. Che scelgono. Da scegliere. Che interagiscono. Che accettano. Che includono. Che assomigliano. Allargano. Vibrano. Avvicinano. Giocano. Ricreativi. Energizzanti. Che stimolano. Provocano. Affascinano. Di induzione. Di conduzione. Di convinzione. Educazione. Di fervore. Di ricerca. Di freschezza. Ingenui. Capaci. Di forza. Di appartenenza. Di legami. Liberi. Suggestivi. Della quiete. Dell'amore. Di punti. Universali. Di corpi. Corposi. Armonici. Risuonanti. Invisibili. Di testa. Di cuore. Di condivisione. Dinamici. Nel tempo. Di carezze. Di sorrisi. Di lacrime. Di luce. Di riflessi. Inflessioni. Di chiaroscuri. Di arcobaleni. Di sfumature. Saturi. Delicati. Nello spazio ... azzurro blu giallo arancione verde bianco.



COLORE e PROGETTO: lo spazio scuola cerca il colore


Riqualificazione delle aule di meccanica dell'Istituto Cobianchi di Intra (VB)



Enti/Associazioni promotori:
  • Forum Provinciale delle Associazioni dei Genitori (FOPAGS VCO), all'interno del progetto “Mestieri e Professioni”. Coordinatrice: dott.ssa Angelica Sassi
  • Istituto Cobianchi di Intra. Referenti: dirigente scolastico dott. Emilio De Biase e vicepreside prof.ssa Elena Lasso


PRIMO STEP
Con oggi parte sul blog una sorta di diario, (al quale spero parteciperanno con i propri commenti anche gli altri interessati), che durerà tutto il tempo del progetto e che illustrerà tappa per tappa il percorso effettuato.

Premessa
Da alcuni anni partecipo al progetto “Mestieri e Professioni”, raccontando agli studenti delle scuole superiori (durante l'open day) le mie esperienze professionali. Mi sono trovata spesso con l'amico e collega architetto Dario Martinelli, a parlare di colore, architettura, design, del “lavoro quotidiano”, di come sia la nostra vita, degli impegni, delle ansie, gioie, paure e soddisfazioni, dell'entusiasmo che ancora ci accomuna, delle passioni che vanno oltre la professione...Insieme, con la super visione di Angelica Sassi, abbiamo anche interagito con gruppi di studenti, attraverso dei workshop metaprogettuali a tema, ri-creando il sistema “studio professionale” con tanto di ipotetico committente e progetto da analizzare. Obiettivo: far comprendere come il progetto ruoti sempre attorno all'uomo e ai suoi bisogni e come la fase di meta-progetto sia essenziale per porre basi forti sulle quali poi rielaborare un concreto progetto.
Da queste esperienze, gratificanti per ambo le parti ( e devo dire per me e Dario è sempre stato un grande piacere comunicare e produrre idee con studenti giovani, curiosi e intelligenti) è nato il desiderio di andare oltre, verificando le fasi successive insieme ad un gruppo di studio motivato.

L'idea
E' così che, grazie alla vicepreside dell'Istituto Cobianchi prof.ssa Elena Lasso e alla sempre presente Angelica, si è deciso di programmare un percorso progettuale per la riqualificazione di una cellula-spazio significativa, attraverso un mirato progetto cromatico percettivo.

Da un micro cosmo spaziale, quale può essere un'unica aula, nasce un progetto pilota, che si prefigge di diventare esempio e linea guida per progetti futuri dello stesso tipo, allargandosi magari un giorno a macrocosmi sempre all'interno della scuola.

Il progetto vedrà una prima parte di analisi, una rielaborazione, una strutturazione, la realizzazione pratica e nel tempo una raccolta dati per verificare l'effetto percettivo del colore e sue allogazioni.

Perché l'aula 1A MM di meccanica
E' bastato un sopralluogo veloce per comprendere che questo era lo spazio giusto sul quale operare. Ancora oggi, malgrado si cerchi di diffondere il principio per cui l'ambiente influenzi l'individuo e sia capace nell'interazione continua e costante, di rispondere (o meno) a bisogni ed esigenze psicofisiche, ci troviamo di fronte casi in cui proprio lo spazio di vita crea disagi, stress e pertanto diviene fonte di problemi.
L'aula in questione ne è un esempio eclatante.

rivestimento
pavimento

Giovedì 24 maggio 2012 - Nasce il gruppo
Giovedì, bella giornata di sole, ho appuntamento nell'aula 1A MM con gli studenti del Cobianchi, del Cavalieri e del Gobetti, che hanno scelto di seguire il mio workshop annuale sul colore (o job shadow).
Staremo qui dalle ore 9.00 fino alle ore 16.00
Il gruppo è formato da 12 ragazzi: Matteo, Jessica, Alisia, Giulia, Silvia, Arleta, Katrin, Eugenio, Luca 1, Luca 2, Francesco e Jacopo.
Ci presentiamo, conosciamo e raccontiamo qualcosa di noi. Mi parlano della scuola di provenienza, dei loro hobbies, del perché hanno deciso di frequentare questo laboratorio.
Senza perdere tempo spiego subito che, se vorranno, potranno rendersi partecipi di un'idea progettuale che verrà realizzata in concreto, proprio in quest'aula. Insomma oggi non sarà solo un workshop che poi non vedrà un risultato finale reale, ma l'inizio di un percorso che si svilupperà nel tempo e che avrà un riscontro pratico nella realizzazione di un progetto cromatico di riqualificazione.

Negli occhi: stupore, curiosità, ma, credo, anche soddisfazione di poter far parte di un vero progetto. Di essere testimoni, ideatori e realizzatori...,si, perché insieme dovremo poi, con l'aiuto di un applicatore professionista, ridipingere le pareti!

Inizio con il suddividere in due gruppi il team (per me è come essere in uno studio di progettazione con dei validi collaboratori) e chiedo a ciascuno di loro di “eleggere” un relatore capo gruppo.

GRUPPO 1: Giulia, Alisia, Eugenio, Arleta, Luca, Jessica

GRUPPO 2: Matteo, Jacopo, Katrin, Silvia, Luca, Francesco

Si sistemano in cerchio attorno ai banchi riuniti; a disposizione pennarelli, fogli grandi e piccoli.













Fasi
FASE 1 (percezione cognitiva/analisi del percetto). Per prima cosa esaminiamo lo stato di fatto del percetto (aula). Chiedo ai due gruppi di osservare lo spazio in modo obiettivo, valutando dimensioni, materiali, rivestimenti, luce, colore, oggetti, arredi, temperatura, comunicazione con l'esterno (giardino, corridoio), entrata/uscita, lo stato di degrado se esiste e a che livello è.
Ogni tipo di osservazione dovrà essere riportata sul foglio grande in maniera libera (key words, schizzi, frasi, colori...). La sintesi verrà esposta dal relatore a tutti noi.

SINTESI dei gruppi e verifica: dalle relazioni dei due gruppi l'aula risulta essere molto alta; soffitto e pareti presentano molti tubi a vista, uno di essi anche rotto; il pavimento è a piastrelle grigio chiaro e scuro, esagonali; le pareti sono di colore bianco “sporco” e grigio; la parete dietro ai banchi (fondale) è caratterizzata da una texture di mattoni sempre grigi e bianchi; la porta d'accesso è in legno noce, così come le cornici attorno alle finestre; vi sono delle finestre alte, poste sulla parete della porta d'entrata, che danno sul corridoio e delle finestre più grandi che invece danno sul giardino/corte esterno, al di sotto delle quali sono collocati i due caloriferi; vi è una lavagna, e dei componenti d'arredo (orologio, armadietto, appendiabiti...), oltre ai banchi e alla cattedra; le luci a neon sono sospese; due pilasti spezzano la continuità dell'aula, dividendola in due parti sulla lunghezza. Il degrado è tangibile: prese instabili che “spuntano” dal muro, tubi rotti, colore ulteriormente ingrigito, la zona alta (dove si vedono tubi e neon) è molto impolverata, il legno è consumato, qualche crepa e scritta sui muri...



























FASE 2 (percezione istintiva). Chiedo ai gruppi di valutare lo spazio attraverso l'ascolto delle proprie sensazioni/emozioni, al fine di comprendere quali possano essere i disagi nell' ”abitare” questo luogo, quali gli elementi disturbanti, o qualificanti.

SINTESI dei gruppi e verifica: dall'analisi dei due gruppi di lavoro emerge primariamente il disagio acustico; si fa fatica a comunicare, perché “non ci si sente” (non arriva il messaggio comunicativo, disturbato nella sua emissione e ricezione), a causa delle dimensioni dell'aula poco adatte ad una buona acustica e all'assenza di insonorizzazione verso il corridoio (qualsiasi rumore ci arriva addosso in modo prepotente); ciò induce anche alla distrazione; vi è abbagliamento proveniente dalle finestre che danno sull'esterno, poiché prive di protezioni/oscuranti (tapparelle, o tende); i colori in prevalenza grigi e scuri e impolverati provocano sensazioni negative di noia, tristezza, fastidio (spazio troppo monocolore - monotono), inquietudine, trascuratezza (dovuta anche ai segni di degrado); ci si sente infreddoliti; l'altezza crea sensazione di vuoto.

FASE 3 (percettore/gruppo di percezione). Tutti insieme cerchiamo di individuare i reali fruitori dell'aula. Chi sono, quali i possibili bisogni psico-fisici, il tempo di utilizzo dell'aula.

SINTESI: i fruitori principali (gruppo di percezione) sono gli studenti e i professori/docenti; vi sono poi visitatori occasionali (per es. dirigenti scolastici) e personale scolastico. La durata maggiore di utilizzo è da parte degli studenti/professori.
I bisogni sono legati alla funzione dell'aula e ai suoi utenti. Comunicare bene, ascoltare se stessi e gli altri, apprendere senza distrazioni, concentrarsi, vedere in modo chiaro la lavagna, focalizzando l'attenzione quando occorre su di essa. Vedere senza affaticamento i posti di lavoro (banchi). Soprattutto, però, sono legati allo stato psico-fisico di ogni individuo: sentirsi in un luogo protetto, accogliente, armonico, sereno, non “pericoloso” (attuazione/risposta biologica verso l'ambiente).

FASE 4 (utilizzo). Verifichiamo in che modo, per che cosa e perché l'aula viene utilizzata. La sua possibile destinazione d'uso anche futura.

SINTESI: l'aula viene abitualmente utilizzata per la didattica (lezioni). Attualmente è destinata al settore Meccanica. Non si sa se nel futuro potrà mutare la situazione attuale (da verificare).

FASE 5 (orientamento del progetto). Spiego al team che è possibile orientare il progetto cromatico secondo ciò che il colore deve comunicare, sembrare o/e provocare. Do loro qualche riferimento e spiegazione teorica sul colore nel progetto.

Insieme rielaboriamo e riassumiamo i principali disagi/problemi che coesistono all'interno dell'aula e che possono provocare disagi durante le lezioni.

PROBLEMATICHE consecutive all'analisi effettuata: difficoltà nel fare lezione, nel comunicare, nell'essere attenti, nel poter vedere proiezioni eventuali sulla parete della lavagna (non c'è modo di oscurare le finestre) e/o in modo discreto la lavagna; facilità alla distrazione e alla noia; l'ambiente così com'è non invoglia a studiare o concentrarsi.

IPOTETICHE RISPOSTE colore: (sembrare/provocare)) abbassare il soffitto, limitare la percezione del rumore (disturbo acustico), migliorare la sensazione di accoglienza, comunicazione, attenzione, condivisione, interazione, apprendimento; (comunicare) dare segnali e segni.
Sicuramente sarà necessario intervenire nella risistemazione globale dell'aula (tende, bacheca per esporre comunicazioni, cestini nuovi, etc.)

















FASE 6 (concept). Dopo la pausa pranzo e le debite considerazioni sull'analisi effettuata in mattinata (con tranquilla chiacchierata sugli scalini in giardino, al sole) ci apprestiamo, mediante iniziale brainstorming, ad avvicinarci ad un concept di progetto. E' importante estrarre dal lavoro compiuto oggi un'idea forte sulla quale poi poter rielaborare e riflettere.
Per rendere più esperienziale questa fase, lascio ai ragazzi del tempo per fare liberi accostamenti di colori sui fogli.
Su un foglio grande chiedo loro di riunire (tutte e due i gruppi) varie parole chiave, come sintesi delle varie considerazioni dettate dal brainstorming.

UN'IDEA DI AULA
Il concept per ognuno è diverso: si va dal concetto di “mare” ovattato e profondo, all'albero che riporti il senso di natura negli interi, al “magazzino” che riprenda la tematica insegnata, alla policromia naturale che dia calore (sabbia, acqua).


 












SINTESI: natura, distensione, tranquillità, accoglienza, armonia, calore, relax, sfumature, multicolor, protezione, benessere.

Al termine dell'incontro ho estrapolato una parola su tutte ARMONIA e ho chiesto di dirmi (risposta veloce, istintiva) cosa rappresentava per ognuno di loro. Le risposte sono state:
NATURA, LEGAMI, SFUMATURA, ORDINE, DORMIRE, COLORI, BENESSERE, MUSICA, TRANQUILLITA'.

Abbiamo quindi deciso che il nostro CONCEPT di progetto sarà ARMONIA, o AMBIENTE ARMONICO, con tutte le sue accezioni.
Partiremo da qui.

Già da questo nostro primo incontro sono nate delle idee progettuali, che esprimono il desiderio di entrare nel vivo del progetto. Seppure premature in questo primo step, ritengo siano preziose per la definizione finale, per cui le riassumo qui di seguito:
ridurre l'altezza, mostrare/evidenziare o nascondere i tubi, sfumare dal basso verso in alto con colori vicini alla natura, abbozzare alberi stilizzati per nascondere tubi, creare quinte colore con senso prospettico (montagna), soffitto azzurro (in alto come il cielo) o scuro, creare linee di separazione irregolari, fondi con un colore – pilastri con un secondo colore – tubi con un terzo, utilizzo di verdi, sabbia, azzurri/blu, gialli.




Considerazioni
Il contributo degli studenti nella parte di analisi è stato assolutamente prezioso. Con alcuni di loro (Matteo, Jessica, Alisia, Giulia, Silvia, Arleta, Eugenio, Luca, Jacopo) continuerò il percorso progettuale, fino alla realizzazione pratica.






Ragazzi vi RINGRAZIO!!!! Siete stati attenti, curiosi, intelligenti, vivaci, veri, divertenti, seri...Credo molto in voi, nelle vostre capacità e nei comuni valori che uniscono al fine di produrre concretamente un'idea, farla diventare realtà, per il bene di altri.

Da qui si parte...poi tutto è ricerca, verifica...